La sindrome di Behçet è una malattia altamente invalidante che può apportare diverse problematiche al nostro organismo. Vediamo di comprendere insieme cosa è questa patologia, quali sono i sintomi e come si cura. Conoscerla meglio ci consentirà di capire le sue conseguenze sulla nostra vita.
Cosa è la sindrome di Behçet
La sindrome di Behçet è una patologia rara ed autoimmune, comunemente definita multifattoriale che può colpire diversi organi. E’ una malattia di tipo cronico che di solito si manifesta tra i 20 ed i 30 anni di età e spesso si rivela difficilmente diagnosticabile perché quasi “sconosciuta” data l’esiguità dei casi e la difficoltà dei sanitari nel riconoscere i sintomi nel loro contesto. Di solito la diagnosi avviene su criteri clinici non essendoci esami specifici di riferimento.
Sintomi della sindrome di Behçet
I sintomi della sindrome di Behçet sono,in diversa intensità e più o meno simultanea manifestazione:
- uveiti o iridocicliti,
- disturbi neurlogici (meningo-encefalo-mielite e angioite cerebrale),
- tromboflebite ricorrente agli arti inferiori,
- dolori addominali,
- mal di testa,
- febbre
- problemi gastrointestinali,
E’ in particolare quello della vista l’apparato più colpito e che principalmente può portare alla diagnosi di questa malattia. Essendo questa sintomatologia collegabile anche ad altre patologie, non sempre è facile dare loro immediata corrispondenza alla sindrome di Behçet. Molti pazienti sperimentano anche una sorta di scarica elettrica sulla pelle quando questa è a contatto con particolari materiali o semplicemente al tocco. Si tratta di una condizione che non solo è dolorosa ma anche difficile da gestire a livello sociale. Immaginate l’impossibilità di lasciarsi “toccare” senza provare dolore. Senza contare che questa particolare condizione porta anche le persone a non riuscire a dormire la notte con conseguenze stanchezza cronica ed apatia.
Come si cura la sindrome di Behçet
La cura della sindrome di Behçet passa per l’utilizzo di cortisonici e immunosoppressori ma riescono semplicemente, e non sempre, a contenere i sintomi della terapia o a fermarla. La maggior parte dei pazienti riporta comunque delle conseguenze di tipo visivo o neurologico.
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