Il neurochirurgo Sergio Canavero ha iniziato le sperimentazioni sui cadaveri per ciò che concerne il trapianto di testa tra uomo ed uomo. Lo ha reso noto lui stesso nel corso di un’intervista radiofonica con Radio Cusano Campus.
Il medico ha inoltre fatto sapere di aver eseguito un trapianto di testa su una scimmia che sarebbe secondo quanto sostenuto dallo stesso, sopravvissuto all’intera procedura senza problemi o danni neurologici. L’operazione sarebbe stata condotta nella clinica universitaria cinese di Habin e l’animale, per motivi etici, sarebbe stato tenuto in vita solo 20 ore dopo l’intervento. Nel corso dello stesso il gruppo di scienziati operante avrebbe collegato con successo i vasi sanguigni senza però agire sul midollo spinale.
Lo scetticismo, è inutile dirlo è alto: anche se la riuscita di un trapianto di testa potrebbe avere applicazioni illimitate. Rimane però difficile credere alla fattibilità di una completa procedura, soprattutto per ciò che riguarda il sistema nervoso centrale. Commenta il dott. Canavero:
Abbiamo dimostrato che con un midollo tagliato in maniera a-traumatica, cioè con una lama molto sottile senza danneggiare il midollo, entro 4 settimane gli animali recuperano la marcia. Questo dimostra che avevano torto tutti quelli che avevano abbaiato contro il progetto dicendo che una volta tagliato il midollo non si può più ricongiungere.
E se gli esperimenti sui cadaveri sembrano essere iniziati già in Cina, diverse nazioni orientali hanno mostrato interesse ad ospitare nuovi interventi oltre quello sull’uomo che avrà luogo nel 2017. Tra le proposte di Canavero vi è quella di utilizzare il trapianto di testa, una volta perfezionato, anche in relazione al cambio di sesso per “curare” il transessualismo. Un cambio totale di corpo, insomma, per evitare la trafila ormonale e di ricostruzione? Come ipotesi ci sembra esagerata e poco adatta. Senza dubbio sarà curioso vedere se prima o poi sarà possibile visionare maggiori dati riguardanti gli studi relativi al trapianto di testa del neurochirurgo italiano per capirne un po’ di più.
Photo Credit | Sergio Canavero