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Troppi farmaci per i malati cronici

Troppi farmaci per i malati cronici. Coloro che soffrono di diabete, artrite reumatoide ed altre patologie cronicizzanti spesso hanno un rapporto così complicato con i farmaci da dimenticare di prenderne alcuni con conseguenze sulla loro prognosi.

 

E’ un rapporto complicato quello dei malati affetti da patologie croniche ed i farmaci. Già per molti è difficile abituarsi all’idea del farmaco equivalente (o generico), ancor più lo è districarsi tra le prescrizioni, spesso esagerate in numero. Non sconvolge quindi venire a sapere da un’indagine di Cittadinazattiva, condotta in collaborazione con il Coordinamento Nazionale delle Associazioni dei malati cronici, che almeno il 20% di loro dimentica talvolta la terapia o sbaglia il dosaggio. Non dobbiamo dimenticare che quando parliamo di diabete, Parkinson, o artrite, spesso e volentieri chiamiamo in causa la fascia più anziana della popolazione. Più facile in generale ad avere dei vuoti di memoria.

Sono diverse le problematiche che vengono sottolineate da questo sondaggio. Prima tra tutte la difficoltà di comunicazione con il proprio medico. Spesso il paziente non è in grado di aprirsi correttamente nei confronti del professionista, creando un gap di assistenza notevole che limita la diagnosi precoce di molte malattie. Altro punto a sfavore dei pazienti è il costo dei farmaci. Nella maggior parte dei casi la propria condizione economica diventa una discriminante nell’assunzione della terapia. I farmaci equivalenti aiutano ad avere accesso alla terapia ma in qualche modo, rendono più difficile la fedeltà alla stessa non esseno riconosciuti i medicinali dalle persone, soprattutto quelle anziane.

Va detto però che in alcuni casi è la malattia cronica ad agire da deterrente stesso sul paziente. Quest’ultimo vede l’impossibilità di una guarigione come un fattore imprescindibile, e smette di tenere da conto come la terapia sia in grado di tenere a posto la sintomatologia che lo affligge. Semplicemente in questo caso smette di assumere i medicinali, portando ad un peggioramento delle proprie condizioni.

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