Contro il diabete di tipo 1 è stato sperimentato con successo il primo vaccino. La scoperta è merito dei ricercatori della Stanford University School of Medicine, che hanno testato il vaccino su 80 pazienti. Il diabete giovanile è una patologia autoimmune, con esordio in età pediatrica e adolescenziale.
Il diabete di tipo 1, detto anche giovanile, colpisce circa il 3% della popolazione mondiale e non è correlato, come nel caso del diabete mellito, a stili di vita scorretti, ma a cause genetiche. Le persone che ne soffrono, infatti, subiscono la progressiva distruzione delle cellule pancreatiche che producono insulina e sono costretti ad iniezioni di questo ormone per abbassare i livelli di glucosio nel sangue.
Ecco, perché il team di esperti ha pensato di mettere a punto un vaccino in grado di agire in modo selettivo sulle cellule “impazzite” del sistema immunitario che attaccano il pancreas. Il vaccino è stato testato a differenti dosi per 12 settimane su una parte dei pazienti coinvolti nello studio, mentre al gruppo di controllo è stato somministrato un placebo. Ne è emerso che le persone vaccinate erano in grado di produrre più insulina e le cellule impazzite risultavano numericamente molto inferiori.
Come ha spiegato il professor Lawrence Steinman, autore della ricerca:
Il vaccino è stato testato su persone che avevano il diabete giovanile da 1-3 anni, i quali avevano ancora una funzione pancreatica residua. Il nostro è il primo potenziale vaccino contro il diabete di tipo 1 e i risultati sui primi 80 pazienti da noi ottenuti sono stati così positivi che in 12-18 mesi potrà partire una nuova sperimentazione clinica allargata a un maggior numero di pazienti.
I risultati sono senza dubbio incoraggianti e rappresentano una speranza per chi soffre di questa malattia, ma è il caso di sottolineare che, qualora anche il secondo trial si dimostrasse positivo, la commercializzazione richiederebbe comunque tempi piuttosto lunghi.
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