Un nuovo studio indica che i dentisti possono svolgere un ruolo potenzialmente “salva-vita” nella cura della salute identificando i pazienti a rischio di attacchi cardiaci mortali e consigliando loro una visita medica per un’ulteriore valutazione. Pubblicato sul numero di novembre, di journal of the american Dental association, lo studio ha seguito 200 pazienti (101 donne e 99 uominì) in pratiche dentali private in Svezia per le quali i dentisti hanno utilizzato un sistema informatizzato “HeartScore“, per calcolare il rischio di mortalità del paziente a causa di un episodio cardiovascolare entro un periodo di 10 anni.
Progettato dalla Società Europea di Cardiologia, il dispositivo HeartScore misura il rischio di malattia cardiovascolare in persone di età compresa tra i 40 e i 65 anni, a seconda dell’età della persona, del sesso, del livello complessivo di colesterolo, della pressione sanguigna sistolica e della sua abitudine al fumo. I pazienti con HeartScores del 10% o più (che hanno una percentuale del 10% o più di avere un infarto o un ictus entro un periodo di 10 anni), sono stati consigliati dal loro odontoiatra di rivolgersi al medico per quanto riguarda la loro condizione. Dodici pazienti, sottoposti a questo studio, tutti uomini avevano un HeartScores dei 10%, o superiore. Tutte le donne partecipanti allo studo avevano un HeartScores dei 5% o anche inferiore.
Dei 12 pazienti di sesso maschile con HeartScores del 10% o superiore, 9 hanno chiesto un’ulteriore valutazione medica, che ha portato poi all’intervento per 6 dei pazienti. Due pazienti non hanno seguito la raccomandazione del dentista di chiedere un’ulteriore valutazione medica e un solo paziente è stato incoraggiato dal suo dentista di smettere di fumare. Per tre pazienti i medici non sono stati in grado di confermare il loro rischio di malattie cardiovascolari.
Tutti i 200 pazienti parteciparti allo studio avevano un’età pari o superiore ai 45 anni, senza una storia di malattie cardiovascolari, farmaci per la pressione alta, colesterolo alto o diabete, e non aveva ancora visitato un medico, durante l’anno precedente, per valutare glucosio, colesterolo o i livelli di pressione arteriosa. Gli autori dello studio concludono che i professionisti della salute orale possono identificare i pazienti che non sono consapevoli del loro rischio di sviluppare gravi complicanze a causa di malattie cardiovascolari e che hanno bisogno di interventi medici.