Per curare i casi gravi di depressione che spesso conducono a tentativi di suicidio e autolesionismo, o ancora che nei soggetti colpiti portano a sviluppare atteggiamenti pericolosi e violenti per gli altri, si ricorre, in certi pazienti, all’uso dell’elettroshock. Tuttavia, una pratica meno invasiva delle scosse elettriche è in corso di sperimentazione in Australia e si basa sull’utilizzo dei campi magnetici.
A mettere appunto la nuova tecnica un gruppo di scienziati afferenti al Centro di ricerca psichiatrica dell’ospedale Alfred di Melbourne che hanno brevettato un nuovo macchinario, che induce lo stesso tipo di attacchi suscitati dalla terapia elettroconvulsivante, o Tec, sfruttando però i campi magnetici, che presentano il vantaggio di avere meno effetti collaterali ed essere quindi meno dannosi per l’organismo.
[Fonte: Ansa]