La medicina ci ha abituato a dei veri e propri passi da giganti. Ed ancor di più la manipolazione genetica. Ciò che stiamo per raccontarvi entra direttamente nell’album dei traguardi più strani e forse utili raggiunti in laboratorio da un team di scienziati. Dei ricercatori cinesi, canadesi ed americani sono infatti riusciti a produrre dell’albumina equivalente a quella umana dal chicco di riso.
Fautori della messa a punto di questo protocollo gli esperti della Wuhan University in collaborazione con i colleghi del National Research Council of Canada e del Center for Functional Genomics della Albany University nello Stato di New York.
La ricerca pubblicata sulla rivista di settore internazionale Proceedings of the National Academy of Sciences ha raccontato di come la squadra di scienziati sia riuscita a produrre una proteina esattamente equivalente, sia a livello chimico che fisico a quella umana, solitamente usata per curare le patologie relative al fegato e le ustioni. Attualmente l’albumina viene estratta dal plasma, direttamente dalle donazioni dei donatori di sangue.
Un applicazione del nuovo “metodo” ricreato in laboratorio potrebbe portare ad abbattere del tutto il rischio, seppur “latente” e non diffuso, di contrarre malattie come HIV e Epatite C relativo alla somministrazione di quella umana ricavata dalle trasfusioni. Rimane il fatto che la possibilità di estrarre dell’albumina dal riso porterebbe ad una risoluzione dei problemi di produzione di questa proteina, la cui richiesta mondiale è pari a 500 tonnellate l’anno.
Tentiamo di entrare nello specifico della ricerca pur rimanendo comprensibili nella spiegazione. Il metodo messo a punto dal gruppo internazionale di ricercatori prevede ovviamente una modifica genetica dei chicchi di riso per spingerli a produrre dei livelli molto alti di albumina. Gli stessi vengono poi raffinati per ottenere almeno 2,75gr di albumina per ogni chilo di riso. Per verificarne la validità, la proteina ottenuta in laboratorio è stata testata su modello animale, inducendo la cirrosi epatica sulle cavie. E’ stata poi somministrata l’albumina ricavata dal riso ed è stato rilevato che il suo comportamento non differisce dalla sua variante umana.
Si apre quindi una nuova strada di “cura” , sebbene debbano essere condotti ulteriori studi prima di potere utilizzare l’albumina a livello umano.
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Fonte: Pnas