Usando lo scan con la tomografia computerizzata per misurare il flusso di sangue nei polmoni delle persone che fumano è possibile identificare quali fumatori sono più a rischio di enfisema prima che i danni della malattia sopraggiungano, e prima che esso distrugga i polmoni, ha scoperto un studio dell’Università dell’Iowa.
Lo studio ha rilevato che i fumatori che hanno segni di enfisema molto lievi, ma hanno ancora una normale funzione polmonare, possiedono modelli di flusso del sangue nei polmoni molto diversi rispetto ai non fumatori e ai fumatori senza segni di enfisema. Questa differenza potrebbe essere utilizzata per identificare i fumatori a maggior rischio di contrarre la malattia e consentire un intervento precoce. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Proceedings of theNational Academy of Sciences.
Abbiamo sviluppato un nuovo strumento per rilevare i cambiamenti connessi all’enfisema precoce che si verificano nei fumatori che sono sensibili alla malattia. La nostra scoperta può aiutare i ricercatori a comprendere le cause di questa malattia ed aiutare a distinguere questo tipo di enfisema da altre forme di malattia polmonare ostruttiva cronica. Questo tipo di scansione potrebbe anche essere uno strumento per testare l’efficacia di nuove terapie osservando i cambiamenti nel flusso di sangue ai polmoni
ha spiegato l’autore dello studio Eric Hoffman, docente di radiologia, medicina interna e di ingegneria biomedica. Il team ha utilizzato un multi-rivelatore di immagine TC per misurare i modelli del flusso di sangue nei polmoni di 41 partecipanti allo studio, 17 non fumatori e 24 fumatori. Tutti i partecipanti avevano una normale funzione polmonare, ma 12 dei fumatori presentavano segni di enfisema molto lievi. La TAC ha mostrato che questi 12 individui avevano modelli più perturbati del flusso di sangue rispetto agli altri partecipanti.
I risultati supportano anche l’idea che il flusso di sangue anormale si verifica prima che l’enfisema si sviluppi.
Anche se le cause dell’enfisema non sono ben comprese, il fumo aumenta il rischio di sviluppare la malattia. Il nostro studio suggerisce che alcuni fumatori hanno una risposta anomala alle infiammazioni nei polmoni, invece di mandare più sangue alle zone infiammate per aiutare a riparare il danno, il flusso di sangue è ridotto e le aree infiammate peggiorano.
La via cellulare che spegne il flusso di sangue è utile quando una zona del polmone si blocca definitivamente e non può essere salvata. In tal caso, il polmone “ottimizza lo scambio di gas” ed interrompe la fornitura della zona con il sangue. Tuttavia, l’infiammazione polmonare causata dal fumo può essere risolta e il danno conseguente riparato con l’aumento del flusso sanguigno, che porta ossigeno e utili componenti cellulari al sito lesionato.
[Fonte: Sciencedaily]