Poche tazzine di caffè ogni giorno diminuiscono il rischio di contrarre la gotta nelle donne in postmenopausa, dice il rapporto dei ricercatori dell’Università di Boston. Caratterizzato da un accumulo nel sangue di acido urico che forma come dei cristalli, la gotta è rara nelle donne più giovani, ma si verifica in circa una donna ogni 20 dopo la menopausa. La condizione va e viene e nelle prime fasi e colpisce soprattutto i piedi.
Il dolore è descritto come uno dei più gravi che un essere umano possa provare, come un osso che si rompe. Non si può camminare e anche il peso di un lenzuolo non è sopportabile
ha spiegato l’autore principale dello studio, Dr. Hyon Choi della Facoltà di Medicina alla Boston University.
Precedenti ricerche hanno dimostrato che bere il caffè riduce il rischio di gotta anche per gli uomini. Il medico, insieme ai suoi colleghi, ha voluto controllare se lo stesso risultato poteva valere anche per le donne, soprattutto quelle più anziane che, dopo la menopausa, perdono i benefici degli estrogeni che ripuliscono l’acido urico.
La squadra di Choi ha analizzato 89.433 donne osservate in una ricerca iniziata oltre 30 anni fa, il Nurses’ Health Study del 1976. I ricercatori hanno anche analizzato gli stili di vita, dieta e abitudini di consumo della bevanda documentata fin dal 1980 attraverso questionari compilati dalle partecipanti allo studio ogni 2-4 anni.
Dopo aver controllato gli altri fattori di rischio di gotta come la massa grassa corporea, consumo di alcool, uso di diuretici e l’assunzione di prodotti lattiero-caseari, hanno scoperto che bere il caffè come un’abitudine quotidiana sembrava fare una differenza significativa nel rischio di un primo attacco di gotta.
Più alto è il livello di consumo, minore è il rischio
ha sintetizzato Choi. 896 casi di gotta sono stati confermati tra le partecipanti allo studio, ma all’interno di quel gruppo, il numero di casi abbondava quando il consumo di caffè diminuiva (226 casi consumavano meno di una tazzina al giorno), mentre si riduceva quando si beveva molto caffè (con più di quattro tazze al giorno sono stati rilevati solo 85 casi).
Il rischio di gotta era del 22% più basso con l’assunzione di caffè da 1 a 3 tazze al giorno e il 57% più basso con un consumo di caffè di più di 4 tazzine al giorno rispetto a quelle che non bevevano il caffè
hanno spiegato gli autori sull’American Journal of Clinical Nutrition. Una riduzione del rischio simile però non è stata osservata nelle donne che bevevano tè o bevande contenenti caffeina, mentre bere il caffè decaffeinato ha offerto solo “modesti benefici”.
Il meccanismo ancora non è ancora chiaro, ha detto Choi, ma lui stesso non se la sente di consigliare alle sue pazienti di bere litri di caffè ogni giorno perché questo comporta il rischio di aumentare la pressione sanguigna e favorire l’osteoporosi. La risposta giusta dunque è sempre la stessa: la moderazione è la chiave di tutto. Una o due tazzine al giorno sono ok, ma non esagerate.
[Fonte: Health24]