Il cervello è l’ unico “motore” che si scalda a riposo. Secondo quanto riporta una ricerca dell’Università Statale e del Policlinico di Milano, il nostro encefalo tende a riscaldarsi più quando va a riposo che quando impegnato nel suo lavoro.
Diversi studi in precedenza hanno mostrato come la temperatura sia fondamentale affinché il nostro cervello funzioni in maniera adeguata e di come lo stesso sia in grado di regolarsi a seconda delle fisiologia dell’organismo e ciò che lo stesso deve fare. Quel che in molti non sanno, e che la ricerca italiana pubblicata su Plos One ha evidenziato, è che la temperatura del cervello non segue propriamente quella corporea. Per prima cosa quella dell’encefalo è più alta. Studiando 20 soggetti sani i ricercatori dei due atenei milanesi, specializzati in neurofisiologia e neuroscienze, si sono resi conto che di media tra il corpo ed il cervello (nello specifico nella sua corteccia visiva, N.d.R.) vi sono almeno 8 decimi di grado di differenza.
Utilizzando un approccio combinato di stimolazione visiva e termometria spettroscopica a risonanza magnetica gli scienziati hanno scoperto che durante l’attivazione della visione, la temperatura della corteccia cerebrale rimaneva immutata per un breve periodo, salvo mostrare un decremento di due decimi di grado nel momento in cui si trovava al lavoro. Ancor più interessante cosa è successo studiando i soggetti nel momento in cui l’area cerebrale entrava in riposo: in quel caso la temperatura del cervello saliva di 6 decimi di grado. Quindi, in poche parole, l’encefalo si raffredda quando in azione e aumenta la sua temperatura quando a riposo.
Differentemente da ciò che si pensava, l’attivarsi delle funzioni cerebrali non è fonte di rilascio di calore a livello cerebrale ma lo è il passaggio che le are interessate devono superare per tornare in uno stato di “quiete”. Non potremo più dire da ora in poi, che il troppo lavoro ci ha fuso il cervello: sarebbe una menzogna.
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