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West Nile, picco previsto dopo ferragosto

Per quel che riguarda il virus West Nile, si aspetta il picco delle infezioni per il periodo dopo Ferragosto, anche a causa del maggiore tempo che le persone tenderanno a passare fuori casa.

Altro decesso per West Nile

Per quanto la casistica sia ancora tendenzialmente simile a quella degli scorsi anni, l’allerta in Italia resta comunque alta. Sia perché i casi continuano a essere in crescita, sia perché si è arrivati a 8 vittime totali dall’inizio dell’anno. Secondo le stime, sarebbero almeno 10.000 le persone che hanno contratto l’infezione del virus West Nile, sebbene in maggioranza in forma asintomatica.

Per quanto non si voglia scendere all’armi, gli esperti stanno cercando anche di tener conto dell’imprevedibilità di questo virus. L’ultimo decesso legato alla malattia è quello di un uomo di 72 anni presso l’ospedale di Caserta. Si tratta della quarta vittima campana, affetta da un quadro clinico complesso e da malattie pregresse.

Essendo il vettore del virus la zanzara comune, ovviamente la situazione necessita di particolare attenzione. E per evitare problematiche future, sono in corso anche controlli sulle donazioni di sangue in quelle province dove è stata certificata la presenza del virus. Nelle altre regioni, nel caso in cui non sia prevista l’esecuzione del test per il virus West Nile, il donatore ha l’obbligo di astenersi dalla donazione per 28 giorni se è vissuto in area a rischio.

Per quanto concerne il Lazio, una delle regioni più colpite, il presidente della Regione Francesco Rocca ha firmato un’ordinanza urgente. Essa prevede che i comuni che presentano circolazione virale in atto eseguano senza ritardo e con urgenza degli interventi straordinari di disinfestazione. Azioni sottoposte alla verifica dell’Istituto Zooprofilattico Lazio e Toscana, il quale ha anche l’ordine di erogare il contributo da parte della Regione per sostenere questi interventi.

Ospedali sentinella per monitorare

Allo stesso tempo la FIASO, la Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie Ospedaliere, ha attivato una rete di ospedali sentinella. In questo modo sarà più semplice monitorare il virus West Nile. Si tratta di un intervento concreto per assicurare una sorveglianza coordinata e precoce dei casi. In questo modo, infatti, sarà possibile contribuire alla sicurezza dei cittadini, agendo precocemente dove è necessario.

Ovviamente anche le persone possono fare la loro parte, evitando ristagni di acqua e utilizzando repellenti, soprattutto nelle zone più colpite, che tengano lontani gli insetti. In questi casi, infatti, è sempre meglio prevenire che curare.

In fin dei conti, se il caso è asintomatico rimane fuori dal conteggio a meno che la persona, per qualsiasi motivazione, non si sottoponga al test. Non abbiate timore, nel caso sospettiate di aver contratto il virus, di chiamare il vostro medico di famiglia e chiedere il giusto supporto.