Se sulla cura del morbo di Alzheimer siamo ancora indietro, molto si sta facendo sul piano della prevenzione. Tra le varie scoperte vien fuori l’idea che è possibile notare alcuni segnali che possono predire l’insorgenza della condizione anche 10-15 anni prima della manifestazione dei primi sintomi, e per questo è molto importante agire per evitare che la malattia sorga nei soggetti a rischio.
In questo senso si colloca una nuova invenzione dell’Australian National University che ha preparato un test che dà risultati in appena 30 secondi e rende evidente se una persona è predisposta alla malattia. Il test si basa con una sorta di gioco al computer in cui i soggetti, 428 persone tra 44 e 48 anni, dovevano premere pulsanti all’accensione di alcune luci. I pazienti con i risultati più scarsi venivano poi sottoposti a risonanza magnetica, e questa in effetti confermava delle piccole lesioni cerebrali molto simili a quelle presenti nelle persone malate di Alzheimer. L’allargamento dei test ad una più ampia popolazione di volontari potrà affermare se è attendibile o no.
[Fonte: Italia Salute]