Si chiama Il gusto della vita ed è un tampone in grado di sprigionare i gusti dei cibi che i malati di Sla non possono più assaporare. La sperimentazione sta avvenendo nei Centri Nemo di Milano ma a breve potrebbe diventare una solida realtà per regalare a tutti i malati di sclerosi laterale amiotrofica la possibilità di “sentire” nuovamente i gusti dei cibi.
A inventare questo speciale tampone è stato un cuoco diciannovenne di Oristano, anche lui malato di sla. Proprio perché a conoscenza delle conseguenze di questa malattia neurodegenerativa, Paolo Palumbo – questo il suo nome – ha deciso di provare a inventare qualcosa che potesse restituire ai malati la gioia di assaporare gli alimenti. Il suo libro Sapori a colori. Sconfiggere la malattia con la buona cucina è stato anche presentato a Montecitorio. Paolo Palumbo ha spiegato:
Si tratta di mettere in produzione un tampone che è una sintesi chimica di sapori attraverso la cucina molecolare che, introdotto in bocca, sprigiona i gusti, ridando gioia a chi anche da decine di anni magari si nutre con un sondino e non può più mangiare naturalmente
SLA, CUFFIA CHE LEGGE IL PENSIERO PER COMUNICARE
E Marco Palumbo, padre di Paolo, spiega come funziona il brevetto tutto pensato per i malati di Sla:
Tiriamo fuori tutti gli aromi della ricetta, per esempio con la carbonara separiamo gli ingredienti, così il paziente tramite il tampone può sentire i sapori dell’uovo, della pasta, del guanciale come se mangiasse dalla forchetta. Il brevetto è stato già depositato e il tampone é stato testato su 10 pazienti del centro Nemo con ottimi esiti. Chi lo ha provato é rimasto estasiato manca ancora poco, poi sarà a disposizione di tutti i malati, forse tra due mesi
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