Sembra proprio che a Roma, oltre a quello di capitale d’Italia, spetti anche il titolo di capitale del bullismo, se è vero che un minore romano su tre dichiara di esserne stato vittima. Questi i dati forniti da Eurispes e Telefono Azzurro in occasione del SANIT, il 5° Forum internazionale della Salute appena conclusosi proprio nella capitale, dove le denunce per episodi di bullismo sono superiori alla media nazionale.
A dichiararlo è Vincenzo Mastronardi, psichiatra e direttore della cattedra di Psicopatologia forense e dell’Osservatorio dei comportamenti e della devianza dell’Università di Roma La Sapienza. Il fenomeno tuttavia non riguarda solo Roma, ma tutto il territorio laziale con una media di denunce del 24,2%, nettamente superiore al 19,6% sul territorio nazionale.
Ma a preoccupare maggiormente gli esperti è l’età media delle vittime di bullismo che si aggira attualmente fra i 7 e gli 11 anni. Solo il 18,9% di loro si rivolge ad un adulto, mentre oltre l’89% cerca di tener testa al bullo senza chiedere aiuto. Ancora più allarmante il fatto che nel 42% dei casi a scatenare le aggressioni siano questioni razziali, e nel 32% dei casi situazioni di disabilità. Mentre il 35% delle vittime viene preso di mira per motivi futili, come l’abbigliamento.
Molteplici poi, aggiunge Mastronardi, le forme del bullismo: nel 35,6% dei casi si tratta di provocazioni e prese in giro, nel 25,8% di offese immotivate, mentre nell’11,7% la vittima viene isolata, soprattutto quando il bullo è una ragazza. Solo nel 5,2% dei casi si arriva invece alla violenza fisica.
E non manca di farsi sentire anche l’influenza delle nuove tecnologie che si manifesta nel cosiddetto “cyberbullismo”, che vede la vittima vessata attraverso sms, mail e chat. Per questo motivo potrebbe tornare utile, afferma la parlamentare europea Roberta Angelilli, incrementare le competenze tecnologiche di genitori e insegnanti per arginare il fenomeno.