Stress cronico? Colpisce di più gli uomini, danneggiando i telomeri, la “copertura” dei cromosomi dedicata alla protezione dalla degradazione.
Combattere lo stress cronico
A quanto pare lo stress cronico non agisce su tutti allo stesso modo e nello specifico lo fa diversamente tra donne e uomini. Sono quest’ultimi a soffrire di più questo stato emotivo. E in maniera sempre più pesante con il passare degli anni. Un effetto che, tra l’altro, porta a un invecchiamento più veloce.
Il carico allostatico, ovvero il crescere dello stress nella quotidianità, negli ultimi anni ha fatto sentire maggiormente il suo peso. Con ovvie conseguenze.
Una ricerca condotta sullo stress cronico da Kirsi Honkalampi dell’Institute of clinical medicine dell’Università di Oslo è stata pubblicata sulla rivista di settore Journal of affective disorders. Il carico allostatico, sono partiti da questo presupposto, è cresciuto del 45% dal 1991 al 2018.
Gli scienziati norvegesi hanno rilevato quali siano gli elementi che hanno causato questa crescita. Senza troppa sorpresa si parla di depressione, scarso livello di studio e formazione, abuso di alcol e mancanza di esercizio fisico. E ancora l’età avanzata e l’appartenenza al sesso maschile.
Insomma, sono di diversa natura gli elementi che danno vita a questa condizione, talvolta in forma così importante da spingere l’organismo a rimanere sopraffatto nonostante le sue risposte neuroendocrine.
Coinvolgendo l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene di solito riusciamo a rispondere bene a episodi di stress. I processi che si innescano spingono l’organismo a produrre corticosteroidi e altri ormoni tra i quali il cortisolo. Questo è il principale in caso di condizioni di stress.
Attenzione ai livelli di cortisolo
Quando parliamo di stress cronico e a lungo, il livello di cortisolo rimane troppo alto, causando dei problemi alla salute e favorendo molti disturbi tra i quali ritroviamo le malattie cardiovascolari, la sindrome metabolica, disturbi psichici e obesità nonché un calo delle difese immunitarie. Senza contare la possibilità di sviluppo di ulcere gastrointestinali.
Gli uomini, secondo la ricerca norvegese, sarebbero più vittime di questa condizione rispetto alle donne. Come reagire a questo problema quindi? Di certo cercando di eliminare alla base le cause dello stress cronico, cercando anche l’aiuto di professionisti.
E’ necessario pensare sul lungo periodo, cercando di affrontare al meglio quelle che sono le condizioni di vita in atto. Puntando, ovviamente, alla maggiore quantità di risoluzione dei conflitti possibili. Spingendo quindi con dolcezza il nostro organismo a non produrre cortisolo in eccesso.
Ed evitando quindi di dar vita a un circolo vizioso difficile da abbandonare. Soprattutto quando questa condizione ha già dato vita a effetti psicosomatici.