A quanto pare, seppur viene considerato vero il detto “chi trova un amico trova un tesoro“, avere troppi legami o troppe amicizie (siano esse virtuali o reali, ndr) rappresenta una naturale e continua fonte di stress.
In tutto ciò, hanno spesso ruolo sociale network come Facebook, Myspace e simili. Questi portali infatti favoriscono le interazioni tra le persone e quindi la conseguente amicizia. Un fattore di per sé non esecrabile se uno studio inglese, condotto da ricercatori dalla Napier University di Edimburgo, non suggerisse che le stesse aumentino esponenzialmente il rischio di crolli nervosi.
Secondo i dati raccolti dagli scienziati, anche se piccola, una significativa percentuale di utenti di Facebook, ha dichiarato di soffrire di ansia correlata all’essere iscritta al sito. Inoltre, più di una persona su 10 ha dichiarato che almeno una volta il social network li ha portati a sviluppare almeno una forma della stessa. Non solo: il 30% degli iscritti ha dichiarato di sentirsi in colpa quando rifiuta un’amicizia mentre il 63%, onde evitare lo stress, risponde con ritardo le richieste di amicizie quando decide di accettarle mentre il 12% racconta di essere infastidito.
È ovvio che tali dati contrastano con la voglia degli stessi soggetti di rimanere iscritti al social network. Una confusi0ne che i ricercatori hanno rilevato e che li ha portati a mettere a confronto l’impegno che il network richiede rispetto ai benefici che teoricamente dovrebbe dare.
Spiega la dottoressa Kathy Charles, coordinatrice dello studio:
I risultati mettono in luce una serie di paradossi. Per esempio, anche se vi è una forte pressione per essere su Facebook c’è anche una notevole ambivalenza tra gli utenti sui suoi benefici. E abbiamo scoperto che in realtà erano quelli con il maggior numero contatti, quelli che avevano investito la maggior parte del tempo nel sito, erano quelli con maggiori probabilità di essere stressati.
Tutto ciò porta anche una sorta di stress da celebrità: più contatti si hanno più ci si sente in dovere di aggiornare frequentemente, rischiando di dare il proprio organismo più stress di quello che è naturalmente portato a sopportare.
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Fonte: La Stampa