Al giorno d’oggi, si parla tantissimo di integratori nutraceutici. Lo si fa, però, non sempre con la giusta idea in merito alle loro caratteristiche. Nelle prossime righe, vediamo assieme di cosa si parla quando li si chiama in causa e quali sono le dritte da considerare se si ha intenzione di acquistarli.
Cosa sono gli integratori nutraceutici?
Per capire di cosa si parla quando si chiamano in causa gli integratori nutraceutici, è utile guardare all’etimologia della seconda parola. Il termine nutraceutico è un neologismo. Si tratta di una parola composta dai termini “nutrizione” e “farmaceutica”.
Coniato dal Dottor Stephen De Felice alla fine degli anni ‘80, il neologismo in questione indica, a detta del suo ideatore, un nuovo approccio agli integratori alimentari. Se questi ultimi hanno la funzione, come dice il nome stesso, di integrare i nutrienti che mancano al corpo in un determinato momento, i nutraceutici hanno invece uno scopo terapeutico.
Dal momento che, nel corso degli anni, le normative si sono rivelate abbastanza nebulose in merito alla loro classificazione, per un determinato periodo di tempo sono stati inclusi sotto il cappello dei nutraceutici anche alimenti rinforzati, come per esempio il latte o i cereali caratterizzati dall’aggiunta di vitamina D.
Attualmente, nel momento in cui si utilizza l’espressione “integratore nutraceutico” si inquadra un prodotto caratterizzato dalla presenza di piante e altre sostanze naturali tra gli ingredienti. Lo scopo della sua assunzione è quello di stabilire il normale equilibrio fisiologico risolvendo specifiche problematiche. In questo novero è possibile includere il colesterolo alto, notoriamente pericoloso per la salute cardiovascolare, così come la glicemia a livelli eccessivi e la dislipidemia, ossia l’anomalia relativa all’eccessiva quantità di grassi nel sangue.
Come vengono realizzati
Come già accennato, i nutraceutici sono quasi sempre caratterizzati da formule a base di ingredienti naturali. Un’altra peculiarità che li contraddistingue è la concentrazione alta delle formule stesse.
Il fatto che siano di origine naturale li rende congeniali per quanto riguarda gli effetti collaterali. Tutto questo è realtà a fronte di un’efficacia che, in diversi casi, è tranquillamente paragonabile a quella dei farmaci.
Un esempio utile per capire di cosa si parla è quello del riso rosso fermentato, uno degli ingredienti principali dei nutraceutici utilizzati per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo.
Se il processi di fermentazione viene gestito nella maniera giusta, il cereale sopra citato si arricchisce di sostanze che agiscono con un approccio affine a quello delle statine, i farmaci più frequentemente somministrati a chi ha problemi di colesterolo cattivo alto.
Per rendersi conto di quanto gli integratori nutraceutici a base di riso rosso fermentato siano in grado di fare la differenza per chi ha problemi di colesterolo, ricordiamo che l’Efsa, ossia l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, ha autorizzato un claim che vede in primo piano la monacolina K, sostanza presente nell’alimento sopra menzionato, e che sottolinea i suoi effetti anti-colesterolo.
Come approcciarsi all’assunzione
Anche se gli integratori nutraceutici non sono farmaci, è importante approcciarsi con buonsenso alla loro assunzione. In virtù delle loro proprietà, infatti, i prodotti oggetto di queste righe possono provocare effetti collaterali. Per capire meglio la situazione, chiamiamo in causa ancora una volta l’esempio della monacolina K. Nei mesi scorsi, questa sostanza è finita al centro dell’attenzione mediatica per via degli effetti avversi dei nutraceutici caratterizzati da una quantità superiore ai 3 mg per singola dose.
Per la precisione, è il caso di ricordare che, come riferito da diversi esperti, gli effetti in questione non sono così lontani da quelli collaterali provocati dalle statine. A mettere in allarme la comunità scientifica è però la facile reperibilità dei prodotti a causa dell’assenza di obbligo di prescrizione.
Questo, come sottolineato da più parti, può portare a casi di sovradosaggio. Alla luce di ciò, nel momento in cui ci si approccia al mondo della nutraceutica è bene farlo con metodo, consultando innanzitutto il proprio medico curante.
Anche i punti di riferimento per l’acquisto non vanno messi in secondo piano. In merito a questa tematica, è fondamentale evitare di fare riferimento alle referenze di amici e parenti e affidarsi a portali seri. Siti generalisti o senza la possibilità di essere ricondotti a una società, meglio se italiana, sono da evitare.
Per citare un esempio concreto, ricordiamo che sul sito www.proeon.it è possibile trovare diversi integratori nutraceutici di alta qualità. Si tratta di un portale affidabile, più precisamente dello store online di un’azienda italiana con alle spalle diversi anni di successi.
Le informazioni su quest’ultima possono essere reperite in fondo alla home page, dove sono presenti i dati societari, ossia l’indirizzo e la Partita IVA. Sul sito di Proeon, così come su tutti i portali dove si vendono nutraceutici in maniera legale, è altresì presente il bollino con il logo del Ministero della Salute e la dicitura che mette in primo piano la registrazione dei prodotti presso gli elenchi del suddetto dicastero.
Concludiamo rammentando che, qualora a seguito dell’assunzione di un nutraceutico si dovessero sperimentare degli effetti collaterali, è fondamentale cessare subito l’apporto.