La protesi al pene? Le statistiche ci indicano che si tratta di un dispositivo medico molto più usato rispetto al passato. Cerchiamo di capire insieme di cosa stiamo parlando nello specifico e di come funzioni.
Come funziona la protesi al pene
Questa è conosciuta anche sotto il nome di impianto penieno e viene inserita chirurgicamente nel pene per consentire a chi soffre di disfunzione erettile grave di ottenere un’erezione sufficientemente rigida per un rapporto sessuale.
L’intervento viene considerato tipicamente dopo che altre terapie meno invasive come farmaci orali o pompe a vuoto non sono state in grado di dare buoni risultati. Ma come funziona? In realtà molto più semplicemente di quel che si pensa. Prima di tutto la protesi al pene può essere di due tipi: uno “semirigido” (malleabile) e uno “gonfiabile”.
Nel modello semirigido vengono inserite delle aste flessibili nel pene che rimangono abbastanza rigide e possono essere orientate manualmente per consentire un rapporto. Nel modello gonfiabile, invece, si inseriscono cilindri nel pene, una pompa nello scroto e un serbatoio sotto la parete addominale. Premendo la pompa si trasferisce fluido nei cilindri e il pene va in erezione. Quando non serve, si richiama il fluido nel serbatoio e il pene torna flaccido.
Importante: la protesi al pene non fa aumentare il desiderio sessuale né migliora la sensibilità del pene. In tal senso queste funzioni restano quelle originali. L’obiettivo è esclusivamente quello di superare l’incapacità di avere un’erezione valida.
Non un intervento per tutti
Non tutte le persone che ne hanno intenzione possono usufruire di una protesi al pene. L’intervento deve essere valutato in modo approfondito da uno specialista. In caso di malattie cardiovascolari gravi o diabete di difficile gestione potrebbe essere controindicato.
Possiamo però notare come nel mondo si tratti di una pratica che sta prendendo sempre più piede, in particolare negli Stati Uniti. Anche in Italia i numeri crescono grazie all’allontanamento dallo stigma e dalla necessità di voler risolvere questa criticità crescente.
La protesi al pene con molta probabilità non diventerà mai un vero e proprio fenomeno di massa. Il suo uso continuerà a essere legato a casi specifici, soprattutto se terapia farmacologia o soluzioni più soft non hanno funzionato.
Il loro livello di gradimento è comunque elevato al netto di potenziali complicazioni o eventuali guasti. E questo è un fatto che è impossibile ignorare dato che porta alla risoluzione di una criticità che molto spesso viene vissuta in modo estremamente negativo dagli uomini affetti da disfunzione erettile.