Un bottone dispensa orgasmi. L’idea su carta davvero non è male. Il fatto interessante è che questo dispositivo già esiste, messo a punto dai ricercatori della Concordia University di Montreal. Quel che ci chiediamo è se effettivamente in questo caso il gioco valga la candela.
Perché lo diciamo? Molto semplice: non siamo convinti che farsi impiantare un meccanismo nel midollo spinale possa essere giustificato dal desiderio di un orgasmo. Certo, la questione ovviamente può essere considerata sotto tutt’altro punto di vista se parliamo di persone che per inabilità fisica sono da considerare anorgasmiche. In questo caso l’intervento non solo potrebbe essere giustificabile ma in alcuni causi anche auspicabile per il loro benessere. Questo dispositivo collegato ad un telecomando “dispensa orgasmi” in realtà esiste dal 2001 ed è stato presentato attraverso uno studio pubblicato sulla rivista di settore New Scientist. In questi giorni ha però rinfocolato in qualche modo il dibattito sul tema, rendendo necessario il conoscerne qualcosa di più.
Il suo ideatore, Jim Pfaus, ne è sembrato e ne sembra alquanto entusiasta tuttora. E come lo ripetiamo, tecnicamente l’idea è tutt’altro che malvagia, anzi. Semplicemente secondo noi dovrebbe essere valutato nello specifico ogni singolo caso prima di procedere all’impianto di elettrodi che anche involontariamente rischierebbero di essere molto invasivi. Se l’anorgasmia non è legata a cause o patologie fisiche vi sono altri modi di agire per stimolare adeguatamente la “libido” della donna. Sedute psicologiche di coppia o meno, il consulto con un sessuologo, lo sperimentare insieme al partner l’utilizzo di sex toys o particolari accessori che possano adeguatamente preparare la strada verso l’orgasmo. Commenta l’ideatore della macchina:
Alcune donne reagiscono a ciò che è chiamata eccitazione del sistema simpatico con la paura. Questo dispositivo fa in modo tale che escano da questa situazione.
Ci piacerebbe effettivamente sapere se qualcuno abbia approfittato del dispositivo e di come lo stesso abbia funzionato.
Fonte | New Scientist
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