Gli antibiotici sono una classe di farmaci molto importante per il mantenimento della salute. Ma bisogna imparare a farne un uso più consapevole, come ci suggeriscono alcune storie presenti nelle cronache italiane.
Uso degli antibiotici da rivedere
Non è una novità che per un uso esagerato di questi farmaci si combatta con l’antibiotico-resistenza e di conseguenza si rischi di non poter curare con successo alcune infezioni o patologie batteriche. Questo, senza pensare ai potenziali effetti avversi.
Non di rado non siamo coscienti di essere allergici ai principi attivi specifici: lo scopriamo attraverso reazioni avverse. Che possono riguardare un semplice malessere se si è fortunati o uno shock anafilattico nel più grave dei casi. Detto ciò, un paio di storie riportate recentemente da alcuni quotidiani ci portano a riflettere anche se si parla di probabili ipotesi e un nesso causa-effetto ancora non è stato trovato. Parliamo di Sergio Celitti e Fabrizio Gentili.
Il primo era un ragazzo di 22 anni, suicidatosi per il troppo dolore provato in seguito all’uso di uno specifico antibiotico. Il secondo è un professore, attualmente riconosciuto invalido al 60% e su una sedia a rotelle, dopo l’assunzione dell’antibiotico Ciproxin.
Ogni medicinale può avere effetti avversi, anche i FANS che di solito assumiamo con molta facilità. In questi due casi a creare danno sarebbero stati gli antibiotici. E’ lo stesso Fabrizio a raccontare la storia di Sergio. Spiegando che dopo tre giorni dall’assunzione del farmaco il ragazzo aveva iniziato, tra le altre cose, ad avere attacchi di panico. Colpito presumibilmente a livello neurologico con successivo sviluppo di depressione.
Serve una maggiore educazione
Per quel che riguarda Fabrizio Gentili, il professore si è trovato, tra le altre cose, immobilizzato con fasce alle braccia per sostenere il dolore ai tendini del corpo. Un calvario che lo ha visto per nove mesi, come riporta il Gazzettino, a essere imboccato per nutrirsi.
Non essendo stata formulata una vera diagnosi ha dovuto affrontare moltissime spese. Fortunatamente vi sono stati anche dei progressi. Ora l’uomo riesce a camminare fino a mezz’ora al giorno, sebbene non tutti i giorni.
Parliamo di diversi danni, presumibilmente però legati agli antibiotici.Da una parte si richiede un intervento dello Stato più ampio. Ma è necessario pensare anche a una vera e propria educazione farmacologica. Gli antibiotici sono utili, ma devono essere prescritti e usati con giudizio.
Solo in questo modo sarà possibile limitarne eventuali danni. Sia per quel che riguarda l’approccio alle patologie, sia per quel che concerne i (fortunatamente) rari casi avversi.