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Ictus, giornalista soccorsa in diretta e salvata

Ictus colpisce giornalista durante una diretta televisiva: salva grazie all’intervento tempestivo dei suoi colleghi che sapevano come muoversi.

Tragedia sfiorata grazie alla preparazione

Sono storie queste delle quali non vorremmo sentire mai parlare, ma sono allo stesso tempo un esempio di come conoscere alcune malattie possa essere in grado di salvare vite. In qualsiasi contesto. Grazie alla capacità di riconoscere una specifica sintomatologia, la vita di una persona è stata salvata.

Più nello specifico parliamo di quella di Julie Chin, conduttrice presso la KJRH-TV di Tulsa, in Oklahoma, una affiliata della NBC.

È la stessa giornalista a raccontare quello che le è successo qualche giorno fa “Se stavate guardando il tg sabato mattina” ha esordito, “sapete quanto disperatamente ho cercato di portare avanti la diretta, ma le parole non arrivavano”.

L’ictus è una malattia che non perdona se non si agisce celermente. E la fortuna della donna è stata proprio quella che ci si sia mossi con estrema celerità nel soccorrerla. La Chin ha raccontato cosa ha sperimentato quel giorno, a partire dall’iniziare a perdere la vista in un occhio, non riuscendo a leggere il gobbo mentre doveva parlare del razzo Artemis e della Nasa. Fino ad arrivare a non trovare più le parole. Il braccio e la mano dallo stesso lato si sono poi intorpiditi.

I primi segnali questi dell’ictus che la stava colpendo: fortunatamente i colleghi hanno riconosciuto i sintomi e l’hanno immediatamente soccorsa allertando i paramedici.

Bisogna muoversi velocemente per soccorrere in caso di Ictus

La giornalista era in buone condizioni di salute la mattina e ha sottolineato come “l’episodio sembra essere arrivato dal nulla”. Una volta condotta in ospedale è stata ricoverata. I medici hanno confermato la diagnosi di ictus e hanno ordinato altri controlli.

Sono grata ai soccorritori e ai medici” ha sottolineato, “che hanno condiviso con me le loro competenze, i loro cuori e i loro sorrisi. Anche la mia famiglia” ha aggiunto, “i miei amici e i colleghi di KJRH mi hanno ricoperto d’amore”.

E soprattutto questi hanno collaborato a salvarle la vita. I medici, quando si tratta di Ictus, negli Stati Uniti usano l’acronimo Be Fast, che tra le altre cose richiama la necessità di velocità d’intervento. B per balance, equilibrio: è uno dei primi fattori da controllare. E per eyes, occhi: la vista ha problemi? F per face, viso: bisogna verificare che i lineamenti non rimangano bloccati verso il basso chiedendo di sorridere per controllare.  A per arms, braccia: la persona riesce a muoverle? S per speech, linguaggio: ha problemi a parlare o non riesce ripetere parole? Bisogna muoversi in fretta.  Se vi è anche solo un sintomo è T, ovvero tempo di chiamare i soccorsi.