Una storia di cui non vorremmo mai sentire parlare: la morte di un neonato per un caso di malasanità. Un bimbo è morto a Roma per essere stato sottoposto ad una flebo di latte invece che una di normale soluzione fisiologica. Il piccolo, nato da pochi giorni e prematuro, non ce l’ha fatta. L’incidente è avvenuto all’ospedale San Giovanni dieci giorni fa.
La notizia è trapelata solo ora. Un errore fatale per il bimbo di una coppia filippina residente nel nostro paese. La donna era alla trentesima settimana di gestazione quando ha iniziato ad avere le contrazioni. Si è recata subito in ospedale, al Grassi di Ostia, dove ha partorito. La condizione di prematurità del bambino presupponeva però un tipo di assistenza che l’ospedale del litorale romano non era in grado di offrire. Per dare la necessaria assistenza al bimbo prematuro, nato in anticipo di dieci settimane, si è deciso per il trasferimento della donna e del figlio al San Giovanni di Roma, dove il piccolo nel reparto di Neonatologia avrebbe dovuto ricevere tutte le cure necessarie ad un corretto sviluppo al di fuori dell’utero materno.
I problemi sono iniziati quasi subito dopo il ricovero. Il neonato ha incominciato a stare male ed in seguito è deceduto. Per diversi giorni vi è stato un silenzio serrato sulla vicenda, fino a che qualcuno, nella direzione dell’ospedale non si è accorto di qualcosa sulla cartella clinica del piccolo ed ha deciso di denunciare i fatti. La procura ha avviato delle indagini ufficiali iscrivendo sul registro degli indagati parte del personale.
Gli inquirenti intendono capire non solo in quale modo e perché tal errore sia stato commesso, ma se vi siano state eventuali omissioni ed il tentativo di insabbiare l’accaduto da parte del reparto. Non solo: a breve verrà sentita anche la madre del bambino, per comprendere come mai non abbia denunciato lei stessa i fatti occorsi a suo figlio, lo ricordiamo, nato alla trentesima settimana di gestazione.
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