A Torino è stato eseguito il primo trapianto di cuore artificiale a una bambina di sei anni: si tratta dell’unico caso al mondo finora registrato e è tanto l’entusiasmo per un intervento che è andato bene, seppur nella sua difficoltà, e che adesso dona speranza a tutti coloro che sono in attesa di un trapianto di cuore.
L’intervento è stato condotto su una bambina nata con un solo ventricolo ed è stato eseguito all’Ospedale Regina Margherita. Prima dell’ultimo intervento chirurgico la piccola era stata operata già tre volte senza purtroppo risultati in grado di salvaguardare a lungo termine la salute del suo cuoricino.
E invece, grazie al cuore artificiale trapiantato dall’equipe medica che ha seguito la piccola paziente, il lieto fine c’è stato. Ma andiamo con ordine ricostruendo la vicenda. Lo scorso ottobre, la piccola paziente ha subito un arresto circolatorio che ha indotto i medici a impiantarle un sistema di assistenza cardiocircolatoria con una pompa esterna che ne ha consentito la sopravvivenza. Sistema che però avrebbe garantito alla piccola due-tre settimane di “copertura”, dopodiché il passaggio obbligato sarebbe stato il cuore artificiale.
Nonostante la situazione delicata, con l’organo fortemente compromesso, i medici dell’ospedale torinese sono riusciti nel loro intento, quello di condurre in porto l’intervento chirurgico affidandosi a una serie di passaggi intermedi che hanno richiesto circa due settimane per sostituire gradualmente la prima forma di assistenza cardiocircolatoria con il cuore artificiale. Nelle due settimane di passaggio, il cuore si è potuto adattare al nuovo impianto che è stato poi eseguito a marzo, quindi cinque mesi dopo dall’arresto cardiaco. Un passaggio però fondamentale che ha garantito alla piccola paziente la sopravvivenza fino al trapianto di cuore vero e proprio che è avvenuto con successo lo scorso luglio. Dopo un mese di degenza in ospedale, per monitorare il suo stato di salute, la piccola è stata dimessa.
Foto | Thinkstock