Droni ambulanza da utilizzare per un soccorso d’emergenza. Non sono una novità ed alcuni Stati occidentali sono intenzionati a sfruttarli per riuscire a raggiungere in tempo le persone che ne hanno bisogno: il sistema potrebbe funzionare?
La prima volta che si è sentito parlare dei droni ambulanza era il 2014 ed il video a margine di questo articolo illustra brevemente ma con dovizia come un simile strumento possa essere in grado di favorire il soccorso di emergenza in persone poste in luoghi difficili da raggiungere immediatamente con i mezzi tradizionali.
Drone con defibrillatore
Il prototipo del drone ambulanza è stato creato da Alec Mormont e dai suoi colleghi della Delft University of Technology in Olanda e porta con sé un defibrillatore funzionante in grado di essere utilizzato immediatamente per rianimare le persone vittime di un attacco cardiaco. E’ importante sottolineare che il drone può raggiungere una velocità di circa 100 km/h. In pratica consente di rendere possibile un primo soccorso ad paziente in necessità in circa un minuto se lo stesso si trova in un raggio di 12 km, aumentando di circa l’80% le possibilità di sopravvivenza.
Come funziona il drone
Il funzionamento del drone è molto semplice: per raggiungere il paziente traccia le chiamate d’emergenza dal cellulare e usa il Gps per muoversi in modo corretto. L’operatore sanitario di supporto può attraverso una telecamera montata a bordo del drone osservare, parlare e dare indicazioni a chi sta soccorrendo la persona in difficoltà. Il servizio di emergenza sanitaria olandese vuole riuscire a dare vita ad una squadra di droni ambulanza da usare entro il 2019.
Come può svilupparsi il drone
L’ideatore di questo dispositivo vorrebbe trasformare la sua idea in una vera e propria valigia medica volante con tanto di ossigeno o iniezione di insulina da poter usare se ad esempio il paziente è affetto da diabete e necessita dell’ormone.