È vietato storcere la bocca pensando allo sciroppo d’acero: non solo si tratta di uno dei dolcificanti meno calorici attualmente presenti sul mercato, ma secondo un recente studio sembra contenere una fonte fenolica particolarmente attiva.
Ovvero un forte antiossidante molto prezioso per la nostra salute. A scoprirlo ci hanno pensato gli scienziati dell’Università statunitense di Rhode Island. La ricerca, pubblicata sul Journal of Functional Foods, ha permesso la scoperta di diversi composti di origine naturale all’interno dello sciroppo d’acero, molto importanti per il nostro organismo ed il suo corretto funzionamento.
Lo sciroppo d’acero si ottiene bollendo la linfa di due tipi di acero: quello nero e quello da zucchero. Come spiega Navindra Seeram, professore presso il Botanical Bioactive Research Laboratory:
La nostra scoperta di un composto fenolico non-naturale contenuto nello sciroppo d’acero è interessante se si considera che le molecole possono contribuire in maniera significativa all’attività biologica tipica dello sciroppo d’acero .
Ed aggiunge:
Data la popolarità in tutto il mondo e il consumo di questo dolcificante naturale, l’identificazione dei componenti chimici dello sciroppo d’acero è di grande interesse scientifico.
È impossibile confutare le sue parole, visto che come la maggior parte degli estratti naturali, anche lo sciroppo d’acero contiene forti quantità di sostanze antiossidanti, componenti davvero importanti per il nostro benessere. Nello specifico, parliamo di un composto fenolico che gli autori dello studio hanno chiamato Quebecol è che non si trova naturalmente all’interno della linfa dell’acero, ma che è sicuramente frutto del processo di creazione dello sciroppo. Continua la dottoressa:
Gli studi pubblicati hanno dimostrato che gli estratti di sciroppo d’acero hanno effetto antiossidante, antimutageno, antiproliferativo di cellule umane e anticancerogeno… A tal fine, il nostro laboratorio ha avviato un progetto di collaborazione per identificare in modo completo i costituenti chimici nello sciroppo d’acero.
Al momento, è il cruccio degli scienziati, non si è riusciti ad ottenere un quantitativo molto ampio di composto puro isolato al fine di poter condurre alcuni test biologici, facendo nascere ricercatori la necessità di portare avanti un ulteriore studi a riguardo.
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Fonte: La Stampa