Il massaggio cardiaco e la ventilazione, conosciuti comunemente in gruppo sotto il nome di rianimazione cardiopolmonare, sono delle manovre importanti che tutti noi dovremmo essere in grado di fare e non avere paura di applicare. Possono rappresentare lo spartiacque tra la sopravvivenza ed il decesso. E meglio si fanno, più risultano efficaci.
In tal senso la preparazione è la base di tutto, e seguire dei corsi di formazione dovrebbe essere un “dovere-diritto” di tutti. In caso di incidente, di arresto respiratorio, diventa lo strumento migliore per tentare di “arginare” quelle che possono essere conseguenze fatali. Facciamo un esempio pratico: in caso di arresto cardiaco sono cinque i minuti “utili” per tentare di salvare la vita alla persona. Se la stessa rimane senza assoluto soccorso per un lasso di tempo più ampio, vi è un forte rischio, anche in caso di ripresa di battito, di aver sviluppato lesioni cerebrali e danni pressochè irreparabili.
Quanti sono in grado di agire in maniera tempestiva? Quanti hanno l’effettivo coraggio di provarci? E’ proprio su questo, spiegano numerose associazioni, che bisognerebbe insistere sul cittadino, non solo dandogli i mezzi per imparare ad eseguire la respirazione “bocca a bocca” ed il massaggio cardiaco, ma anche istruendo lo stesso sull’importanza che un suo intervento possa avere.
Secondo le stime dell’European Resuscitation Council, il Gruppo europeo per la rianimazione cardiopolmonare, le manovre salva-vita messe in atto da testimoni occasionali sono in grado di raddoppiare ed addirittura triplicare il tasso di sopravvivenza delle vittime. Il problema è che solo una persona su cinque trova il fegato o sa come intervenire.
Commenta la cardiologa Laura Valagussa, presidente di Italian Resuscitation Council
Con i numeri che diamo delle persone formate, più i soccorritori, più i medici che in teoria dovrebbero farlo nel loro percorso formativo, non dovrebbe più succedere che nessuno intervenga. Invece purtroppo non è così. Cosa manca? Sicuramente una campagna nazionale come quella sull’Aids, le vittime della strada e dell’alcol. Facciamone una sulla morte cardiaca improvvisa.
Se siete in grado di effettuare una rianimazione cardiopolmonare e vi trovate in una situazione di emergenza, non girate la testa dall’altra parte, ma intervenite.
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