Non è una novità: la chirurgia plastica estetica delle parti intime sia maschile che femminile è già da tempo praticata con successo e soddisfazione da molti italiani. La vera notizia è forse quella che, nonostante i tempi di crisi economica, le richieste al chirurgo plastico al riguardo, rappresentino un trend in notevole aumento: il 24% in più del 2012 rispetto al 2011, secondo i dati appena diffusi dall’AICPE (Associazione Italiana di Chirurgia Plastica ed Estetica). Ma di cosa si tratta?
Di un vero e proprio ringiovanimento delle parti intime, così come è stato per il lifting ai genitali di George Clooney, tanto per fare un esempio concreto. Giovanno Botti però, chirurgo plastico e presidente della stessa AICPE, commentando il dato ha spiegato come e perché questi interventi di chirurgia non vadano affrontati con superficialità, tanto perché sono “di moda“:
“Migliorare l’estetica dei genitali è possibile, ma l’intervento deve essere valutato con estrema attenzione: è fondamentale rivolgersi solo a chirurghi plastici esperti di questo specifico settore (chi fa un lifting al viso, non è detto che sia qualificato per ricostruire un imene, ad esempio. N.d.r.); si tratta di aree molto delicate che vanno operate con esperienza, precisione e cautela: negli ultimi due anni sono aumentate le richieste per questi interventi, ma anche i casi di complicazioni post operatorie e di risultati non adeguatamente soddisfacenti.“
Stiamo parlando di interventi estetici e non di chirurgia plastica funzionale, chiaramente, che di sicuro va approcciata in modo ancora sostanzialmente diverso, vista l’utilità in ambito di qualità della vita. Ma quali le richieste maggiori? Per quale aspetto estetico intimo?
La labioplastica: è al primo posto. Consiste nella riduzione del volume delle piccole e/o grandi labbra, che con l’età, le gravidanze ed il parto, possono perdere di tonicità. C’è poi la vaginoplastica, che interessa essenzialmente le donne che hanno partorito: un ringiovanimento in questo caso può essere utile anche per risolvere alcune problematiche funzionali, i sintomi dovuti al rilassamento dell’area perineale e del canale vaginale, onde migliorare la qualità dell’attività sessuale. Numerose sono le tecniche chirurgiche utilizzate, ma in genere tutte volte al restringimento del canale vaginale e della sua apertura.
Di particolare rilievo anche la liposcultura del pube e delle grandi labbra (con lipoaspirazione e innesti di grasso autologo). Non ultima per importanza la ricostruzione dell’imene laddove si voglia ricostituire una verginità persa.
Che ne pensate, voi lo fareste? Potete approfondire l’argomento sul sito dell’ Arpleg (Associazione Europea di Ringiovanimento e Chirurgia Plastica Estetica Genitale).