Sulla sigaretta elettronica sono davvero stati tanti gli studi pubblicati che in momenti diversi hanno attestato tutto ed il contrario di tutto, chiamando in causa anche sostanze più cancerogene del tabacco. Vediamo insieme 10 cose che non si sanno sulla sigaretta elettronica.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità è contraria all’uso delle sigarette elettroniche, reputandole pericolose per la salute ed uno stimolo per i giovanissimi ad iniziare a fumare con la scusa che causano meno danni. Senza contare che uno studio recentemente pubblicato sostiene che dal processo di vaporizzazione si formi della formaldeide, ancora più pericolosa della nicotina. Scopriamo ciò che forse ancora non conosciamo di lei.
1) Nascita della sigaretta elettronica
Il primo prototipo di sigaretta elettronica nasce 50 anni fa nel 1963. E’ una idea di Herbert A. Gilbert. La sua costruzione però avviene solo 40 grazie all’interesse di un farmacista cinese, Hon Lik che mettendo a punto una certa tipologia di tecnologia ad ultrasuoni fa arrivare sul mercato effettivamente questo prodotto tanto discusso.
2) Il funzionamento della sigaretta elettronica
La sigaretta elettronica in pratica salta a piè pari il processo di combustione tipico delle normali bionde scaldando un liquido composto da glicerina vegetale e glicole propilenico contenente nicotina a differenti livelli a seconda dei bisogni della persona. In questo modo non entrano in gioco né il catrame né il monossido di carbonio. Buona parte della pericolosità della normale sigaretta viene a mancare.
3) I tipi di sigaretta elettronica in commercio
Sono essenzialmente due i tipi di sigaretta elettronica in commercio: quelle che imitano le sigarette reali nella forma e che possono essere usa e getta o con piccoli cartomizzatori o cartucce pre-riempite e quelle di seconda generazione, le più diffuse attualmente, il cui liquido nel cartomizzatore può essere rifornito direttamente da chi la utilizza una volta che questo è finito.
4) Quando va sostituita la sigaretta elettronica
Se si effettua la giusta manutenzione, l’ e-cig è pressoché eterna. A seconda del sopraggiungere di malfunzionamenti si possono sostituire sia il cartomizzatore che la batteria.
5) Gli effetti sulla salute
Le sigarette elettroniche non contengono tabacco e non presentando il problema della combustione è intuibile che non rechino tanto danno quanto quelle normale. In una scala di pericolosità le bionde tradizionali si pongono al gradino più alto mentre quelle elettroniche nella vicinanza di quello più basso.
6) Comparazione dei danni con la sigaretta tradizionale
Mettendo a confronto i danni causati dalle bionde rispetto all’e-cig in diverse ricerche, con quest’ultime è evidente che tosse, bocca secca, mal di gola e mal di testa sono in netto calo come conseguenze presentabili alla persona che le fuma. Possono palesarsi i classici sintomi dell’astinenza da fumo come l’insonnia, la fame e l’ansia: questo dipende però anche da quanto si era abituati a fumare prima. Ridurre il tabacco di solito porta ad un miglioramento generale della salute.
7) Aiuto psicologico
Fumare sigarette elettroniche da modo ai pazienti di sedare l’ansia e lo stress che di solito gli stessi sperimentano, pur non rendendosene conto, quando fumano quelle normale. Diverse ricerche mostrano che chi fuma rischia di essere più soggetto a depressione. Anche nel momento della necessità di smettere di fumare, l’e-cig rappresenta uno strumento importante dal punto di vista psicologico e sociale per rimanere ancorati a se stessi.
8) Sono valida alternativa
Sebbene vi siano alcuni studi che ne tacciano la pericolosità, le sigarette elettroniche sono scientificamente (al momento, N.d.R.) il dispositivo più sicuro per aiutare la persona a smettere di fumare, riducendo contestualmente quelli che sono i normali rischi correlati a questa azione.
9) Valutare bene le ricerche
Sebbene una certa attenzione deve essere sempre apportata nell’approcciarsi alle sigarette elettroniche, nel momento in cui ci si informa della loro pericolosità o meno, è necessario valutare come le stesse siano state presentate. Verificate che le casistiche e le specifiche tecniche, soprattutto, coincidano con l’effettivo uso umano.
10) Sono in grado di far smettere di fumare
Le percentuali di riuscita nello smettere di fumare per chi usa la sigaretta elettronica superano il 50%. E chi non riesce del tutto rimane comunque ancorato all’utilizzo della meno pericolosa e-cig.
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