I noduli alla tiroide sono un problema molto frequente soprattutto nelle donne mature. Quando però la diagnosi parla di formazioni solide e disomogenee, subentra la preoccupazione. Di questo parliamo oggi nella nostra consueta rubrica “Chiedi all’esperto: consulti online su Medicina Live”.
Descrizione dettagliata del problema:
“Salve, scrivo per mia madre che ha dei noduli alla tiroide. 2 sono stati evidenziati come solidi ed ipoecogeni di 7 e 8 mm l’uno, già nel 2003. Per questi era stata sottoposta ad ago aspirato, risultato negativo e poi invitata a terapia con eutirox che ha fatto da allora, non so quanto assiduamente. Lo scorso anno ho scoperto che non si era più fatta controllare così l’ho obbligata ad un’ecografia tiroidea che ha fatto a marzo. Il referto diceva: “Tiroide in sede, di morfologia e dimensioni regolari; ecostruttura della ghiandola diffusamente disomogenea con presenza di numerose formazioni nodulari iso-ipoecogeni bilaterali e di varie dimensioni. a dx 2 noduli di 12 ed 11 mm mentre a sx 4 formazioni nodulari con diametri di 12,11,15,e 4 mm”.
Visitata da un’endocrinologa è stata invitata ad attendere 6 mesi ulteriori per ripetere l’eco e poter fare un confronto (già questo mi è sembrato assurdo). Il nuovo referto in data odierna dice: “Tiroide finemente disomogenea e di dimensioni nei limiti , con aspetto multinodulari. In particolare si evidenziano due noduli a sx , uno solido di 9 mm ed uno misto di 10 mm; a dx un nodulo di 10 mm basale solido ed uno misto di 7 mm. Alcuni linfonodi laterocervicali di tipo reattivo subcentimetrici, si consiglia videat del curante.”
Che significa? Sono diminuiti di numero, di dimensioni da soli, senza cure? O la seconda eco (fatta in altro centro probabilmente sbagliando) ha una sensibilità diversa? Ma al di fuori di queste incongruenze, c’è da preoccuparsi ? Noduli solidi e disomogenei sono sempre un tumore? (Sorella e nipote hanno già da anni asportato la tiroide x questo motivo). La ringrazio anticipatamente. Saluti.”
Risponde il dottor Mario Francesco Iasevoli specialista in endocrinologia e malattie del metabolismo presso l’Unità Operativa Complessa Endocrinologia-Azienda Ospedaliera Universitaria II Policlinico-Sun di Napoli:
“Salve cara utente, il riscontro casuale di noduli nel parenchima tiroideo è un riscontro molto frequente nella popolazione generale e soprattutto nelle donne di età superiore ai 50 anni dove il 60% della popolazione ha un piccolo nodulo.
La struttura stessa della ghiandola porta alla formazioni di queste piccole formazioni del tutto benigne, non pericolose di per sè. Raramente un nodulo si trasforma in cancro, più frequentemente un cancro nasce cancro e quindi risulta positivo già al primo ago aspirato. La variazione volumetrica che lei descrive non è clinicamente rilevante e si può spiegare in 3 modi: un ecografo differente, un operatore differente che lo misura e lo osserva o semplicemente essendo i noduli misti( solidi e liquidi) la componente liquida si è ridotta, cosa normalissima.
La terapia con eutirox è ormai abbandonata per il trattamento dei noduli: sono maggiori i danni che i benefici soprattutto dopo la menopausa. Una condizione come quella descritta è del tutto tranquilla e va solo valutata con controlli periodici annuale con eco tiroide, tsh , ft4 e calcitonina e controllo triennale con agoaspirato sul nodulo maggiore se esso super il cm di diametro. La familiarità per cancro tiroideo impone solo un controllo accurato, ma nulla più. I linfonodi reattivi indicano un‘infiammazione in atto: semplice mal di gola o raffreddore? Mal di denti? Infezioni cutanee a livello del collo(brufoli?): quindi banalità. Stia tranquilla, le consiglio solo di consultare un altro endocrinologo per la sospensione dell’eutirox che dovrà essere graduale e monitorata da uno specialista.
Spero di essere stato chiaro e di aiuto.
Distinti saluti
Dottor Mario Mario Francesco Iasevoli, [email protected] “.
E’ doveroso ricordare che non si effettuano diagnosi online e neppure si prescrivono terapie : Medicinalive e gli esperti coinvolti propongono contenuti a scopo esclusivamente informativo, che mai, in nessun caso possono sostituire una visita specialistica diretta o il rapporto con il proprio medico curante, le uniche basi attraverso cui dopo una diagnosi certificata ed una visita clinica è possibile prescrivere un qualunque trattamento.
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