La Fda ha approvato l’utilizzo di ibrutinib sui pazienti affetti da leucemia linfocitica cronica che abbiano già provato senza successo una terapia. Una buona notizia per titti quei casi cronici di questa malattia, difficile da curare.
Questo tipo di leucemia è caratterizzato da un peggioramento progressivo che causa un graduale incremento nel sangue della presenza di linfociti B. La mortalità relativa alla leucemia linfocitica cronica è ancora abbastanza alta, proprio a causa della capacità di questo tumore di espandersi velocemente se non contrastato in qualche modo. L’ibrutinib agisce su questa caratteristica della leucemia, bloccando l’enzima che da modo alle cellule cancerose di crescere e riprodursi. Lo scorso novembre questo farmaco era già stato approvato per curare i pazienti affetti da una grave forma di linfoma. Commenta il dott. Richard Paznur, responsabile del centro di Ematologia della FDA:
L’approvazione di oggi dona ai pazienti affetti da leucemia linfocitica cronica una nuova opzione terapeutica anche nel caso in cui il tumore abbia continuato a crescere nonostante la somministrazione di chemioterapia specifica. Il processo di valutazione ed approvazione è stato accelerato, in modo tale da rendere la terapia disponibile per tutti coloro che ne hanno bisogno vitale.
Per rendere ancora più veloce e sicuro l’intero iter, la FDA ha anche etichettato l’ibrutinib come farmaco orfano. Quello che è apparso evidente fin da subito nel corso dei trial è che questo medicinale avesse un forte potenziale: quello di essere un mezzo importante per curare una malattia di difficile gestione dotato di una certa sicurezza. Per questo motivo si è optato per mettere in atto tutto ciò che fosse stato possibile fare per renderlo disponibile per i malati di leucemia linfocitica cronica il più velocemente possibile.
Dalle sperimentazioni cliniche effettuate è emerso che circa il 58% dei partecipanti ha mostrato una regressione del tumore dopo avere assunto questo farmaco, presentando in diversi casi effetti collaterali abbastanza gestibili a livello gastrointestinale ed ematologico.
Photo Credit | Thinkstock