Dei pochi e semplici capisaldi della prevenzione individuale, il primo è l’educazione a non fumare: non iniziare e smettere subito, a qualsiasi età. Il secondo caposaldo è il controllo del peso corporeo: l’obesità è, nei cosiddetti paesi sviluppati, la causa principale di morbilità e mortalità e costituisce, sia per le malattie tumorali sia per quelle cardiovascolari, il maggior fattore di rischio dopo il fumo.
II terzo caposaldo è dunque la cura dell’alimentazione; la moderazione è la regola d’oro per tutti i tipi di alimenti, salvo che per frutta e verdura che devono essere abbondanti e consumati regolarmente. Il quarto caposaldo è ascoltare e controllare il proprio corpo, cioè fare attenzione e non sottovalutare i cambiamenti o le alterazioni del nostro organismo e parlarne subito con il proprio Medico. Occorre infine sottoporsi con regolarità ai principali controlli di prevenzione, quelli indicati per ambo i sessi e quelli specifici per la donna e per l’uomo.
Per quanto riguarda i tumori della bocca, questi nell’80-90% dei casi sono provocati dal fumo, non fa differenza se di sigaretta, sigaro o pipa. Anche l’eccessivo consumo di bevande alcoliche è un fattore di rischio. Il vizio del fumo associato a quello dell’alcol poi aumenta esponenzialmente il rischio di ammalarsi. Quindi occorre prima di tutto evitare queste abitudini pericolose. In alcuni casi il tumore può insorgere su una lesione già presente nella bocca da molti anni. Per questo l’arma più efficace rimane quella della diagnosi precoce, per la quale è sufficiente una semplice visita periodica presso uno specialista.
L’odontoiatra può, senza dubbio, svolgere un ruolo di prima linea nella prevenzione e nella diagnosi precoce delle neoplasie del cavo orale. Per questo è importante che riceva una formazione specifica che gli consenta di riconoscere le lesioni pre-neoplastiche e neoplastiche. II Dentista poi può anche svolgere l’importantissimo ruolo di convincere il paziente a smettere di fumare: non dimentichiamo che di tutti i cosiddetti “fattori ambientali” responsabili dell’insorgenza dei tumori, il fumo è il fattore numero 1.
La malattia può essere dominata con le terapie, ma un atteggiamento psicologico positivo dei malato è l’unico rimedio contro l’ansia e la sofferenza e spesso migliora anche la risposta dell’organismo ai farmaci.
L’esperienza clinica ci insegna che un paziente aiutato da un atteggiamento ottimistico guarisce di più anche perché segue meglio le cure, s’impegna a osservare meglio le indicazioni del medico, s’impegna a voler guarire. Non è dunque scontato, o banale, nella nostra società di “cibo veloce” e di “vita veloce” imparare a dare valore alle piccole cose e partire da li per grandi e significativi cambiamenti nella nostra salute e soprattutto nel nostro benessere: spegnere una sigaretta, mangiare una mela, salire le scale invece di usare l’ascensore, arrabbiarci un po’ di meno, apprezzare la forza di un sorriso.