Oggi, in tutto il mondo, si celebra la Giornata Mondiale del Neonato Pretermine. E mai come in questa giornata nasce il bisogno di sottolineare l’esistenza di un fattore comune a quasi tutte le gestanti che danno alla luce bambini prematuri: non sono a conoscenza dei rischi e delle complicanze che le loro azioni possono apportare al feto e dei problemi che possono sorgere dopo la nascita.
A fare il punto della situazione ci pensa uno studio statistico condotto dall’Istituto di ricerca internazionale P/S/L Research su un campione di 1.300 mamme e future mamme in 13 Paesi nel mondo, tra cui appare anche l’Italia. La maggior parte delle donne, purtroppo, ignora tutte le problematiche connesse al verificarsi di un parto prematuro.
Secondo la ricerca, almeno due terzi delle donne intervistate non conosce l’incidenza reale dei parti prematuri e almeno il 42%, tentando di indovinare, sottostima il dato, non avvicinandosi affatto alla percentuale reale del 10%. In questa serie di dati negativi, l’Italia conquista il titolo di nazione più informata. Quasi la metà del campione italiano (il 46%) sa che l’incidenza degli stessi è pari al 10% e solo il 17% ignora quando un bambino può essere considerato pretermine, ovvero prima della 37esima settimana di gravidanza.
Come spiega Martina Buscagni, presidente di Vivere Onlus ed una delle principali associazioni del settore:
Ogni anno nel mondo nascono circa 13 milioni di neonati prematuri, circa 40.000 solo in Italia e il rischio è in aumento. La brusca interruzione del processo di maturazione fisica e psicologica del bambino può implicare difficoltà nello sviluppo psico-affettivo e relazionale di tutta la famiglia, lasciata molto spesso senza sufficienti informazioni e senza un adeguato sostegno ai genitori.
Una situazione che comporta un ulteriore dose di pressione psicologica e sensi di colpa sulle mamme di bambini prematuri, che sentono di non essere state all’altezza della situazione. Con una focalizzazione maggiore, dopo il parto, dell’attenzione sulla salute dei figli, spesso “esagerate” rispetto alle reali condizioni.
E’ bene quindi che i genitori di bambini nati prematuri siano efficacemente informati sui rischi di tipo cardiovascolare, gastrointestinale e di sviluppo nei quali il bambino prematuro può incorrere.
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