I ginecologi della Sigo (Società italiana di ginecologia e ostetricia) tornano in rete per rivolgere un appello alle giovani donne e sensibilizzarle sul tema della fertilità e della pianificazione familiare.
In un nuovo video apparso su Youtube il presidente della Sigo, Giorgio Vittori si rivolge proprio a loro per spiegare l’importanza di non sottovalutare il trascorrere del tempo se non si vuole compromettere la possibilità futura di diventare mamme.
Come ricorda Vittori infatti
La fertilità femminile è massima fino ai 20 anni, si dimezza intorno ai 35, scende al 10% dopo i 40 anni. Questo non significa che chi ha oltrepassato questa soglia debba disperare, ma è importante ricordarsi di considerare anche questo aspetto nella pianificazione della propria vita familiare e professionale
E anche nel caso che si cerchi rimedio ad una maternità difficile attraverso il ricorso alle tecniche di fecondazione assistita l’età avanzata può rappresentare un ostacolo. Dopo i 45 anni infatti solo nell’1% dei casi si ottiene una gravidanza. Percentuale che è pari al 30% nelle trentenni.
Ma non solo l’età può frapporsi fra la donna e il desiderio di diventare madre: malattie sessualmente trasmissibili come herpes genitale, candidosi e chlamydia, in vertiginoso aumento tra le giovanissime, possono danneggiare la capacità riproduttiva.
Allo stesso modo, l’eccessiva magrezza può portare al blocco dell’ovulazione, mentre l’obesità può interferire pesantemente con il funzionamento degli ormoni.
In vista del congresso nazionale che si terrà a Torino dal 5 all’8 Ottobre i ginecologi della Sigo, oltre alla diffusione di video informativi su Youtube hanno attivato spazi virtuali di confronto su Second Life.
Sarà inoltre reso disponibile materiale informativo, come il recente opuscolo della Sigo sulla depressione post partum.
Infine, aggiunge Vittori
Scegliamo youtube per parlare a ragazze che spesso non si pongono nemmeno il problema della futura maternità anzi, sono spesso preoccupate solo di evitare gravidanze indesiderate, senza rendersi conto di quanto sia delicato l’equilibrio che regola la biologia femminile.
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