La malattia di Peyronie, detta anche Induratio Penis Plastica (IPP), prende il nome dal chirurgo francese che per primo la descrisse nel 1743 (Francois Godot Peyronie). Si tratta di un’alterazione che colpisce i corpi cavernosi del pene e che causa una progressiva sostituzione della loro naturale struttura di rivestimento, normalmente molto elastica e resistente, con un tessuto fibroso, rigido.
SINTOMI: la malattia di Peyronie è poco diffusa in Italia (si stima ne soffra il 7% della popolazione maschile) e comporta una deformazione del pene, più spesso con incurvamenti dorsali e laterali. La patologia può presentarsi anche con una piega ventrale oppure con una sorta di anello costrittivo che dà al pene la forma di una clessidra. Si tratta però di sintomi conclamati, nelle fasi iniziali, infatti, può manifestarsi solo una certa ipersensibilità del pene. Il dolore, inoltre, nei 2/3 dei pazienti non rappresenta una costante. Solo successivamente, con l’avanzare della malattia, compare la deformazione del pene poiché si forma una placca calcifica, che porta appunto il pene ad incurvarsi.
CAUSE: le cause della malattia di Peyronie sono incerte. A tutt’oggi, infatti, resta sconosciuta la causa iniziale che la scatena. Tra le ipotesi la risposta auto-immunitaria su base ereditaria, micro-traumatismi e infezioni uretrali.
DIAGNOSI: la diagnosi della malattia spetta ad uno specialista andrologo, a cui bisogna rivolgersi non appena si riscontrino sintomi quali: dolore in erezione, presenza di una curvatura, deficit erettivo, formazione di nodulo.
CURA: per la cura delle malattia si utilizzano terapie farmacologiche o trattamenti locali come la terapia con il laser ad ultrasuoni o l’infiltrazione di farmaci all’interno della placca. Si ricorre anche a meccanismi di trazione per il raddrizzamento del pene. L’intervento chirurgico è molto delicato e può essere eseguito solo dopo averne accertata la necessità.
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Via| Prevenzione Andrologica; Photo Credit| Thinkstock