In questo momento ho una gran sete, un fattore spesso normale in determinate condizioni ed in alcuni momenti della giornata. Ma cosa è la sete? Perché si manifesta? Con questo termine si indica il desiderio di bere, lo stimolo ad assumere liquidi, che è un mero istinto naturale. Come spesso mi capita di fare, mi ritrovo a riflettere su come l’organismo umano sia una meccanismo pressoché perfetto: la sete, e dunque il richiamo fisiologico al bere acqua, si sviluppa dal cervello, quale segnale, nel momento in cui il corpo è sottoposto a carenza di liquidi o ad un’alta concentrazione di osmoliti (sale in primis). Questo per preservare dalla disidratazione e dai pericolosi danni correlati. Ma vediamo nel dettaglio.
Sete e salute
La sete è quindi importante per lo stato di salute generale dell’individuo: la polidipsia (ovvero il desiderio di bere spesso), come è noto può essere il sintomo di diabete mellito o diabete insipido. Ma l’adipsia (ovvero il suo contrario: la mancanza di sete)? Nei bambini, come pure nelle persone anziane il fisiologico sistema di equilibrio idrico non funziona benissimo e quindi bisogna sempre prestare attenzione alla giusta quantità di acqua che questi assumono. Più in generale però la mancanza di sete anche in adulti apparentemente sani deve rappresentare un segnale d’allarme, un sintomo da valutare.
Le cause della mancanza di sete
In alcuni momenti della giornata è normale essere in una condizione di assenza di sete e non bisogna quindi preoccuparsi. Quello a cui bisogna fare caso è invece se d’improvviso (o con una certa gradualità) il desiderio di assumere liquidi diminuisce rispetto al solito. Tra le cause più frequenti, un tumore ai bronchi, spesso correlato ad iponatriemia (una malattia metabolica in cui non c’è abbastanza sodio-sale- nei fluidi corporei), la cirrosi epatica, una lesione cerebrale, un mal funzionamento (o tumore) dell’ipotalamo (l’area del cervello deputata proprio a produrre gli ormoni responsabili del controllo della temperatura corporea, della fame, della sete, del sonno, ecc.), un ictus.
Che fare in caso di mancanza di sete?
In caso di assenza dello stimolo della sete è importante rivolgersi al proprio medico curante, insieme si valuteranno altre problematiche correlate: quando e come il sintomo si è manifestato, se improvvisamente o lentamente, se la sete è solo diminuita o è totalmente assente, se si hanno altri sintomi o patologie note, difficoltà a deglutire, ad ingoiare anche solo i liquidi, a respirare, l’uso di farmaci, alterazione della quantità della pipì emessa nell’arco della giornata, cambiamenti nella colorazione della pelle o dell’appetito, mal di testa o mal di pancia, attacchi di sete improvvisi, ecc. Una visita clinica ed altri test specifici saranno necessari per una diagnosi ed una soluzione rapida. Il medico potrà consigliare anche una terapia di reidratazione per via endovenosa laddove riscontri un pericoloso principio di disidratazione.
Quanto bisogna bere?
Bisogna comunque bere quotidianamente le giuste quantità d’acqua. In genere si parla di 6-8 bicchieri al giorno. Ma non si può generalizzare. L’importante è l’equilibrio idrico dell’organismo. Una persona sedentaria, o comunque che passa tutto il giorno seduto al computer per lavoro ad esempio, di certo necessiterà di una quantità di liquidi minore rispetto a chi fa 2 ore di jogging ogni giorno e suda. I fattori cambiano se ci si trova in estate (quando a causa del caldo c’è una maggiore dispersione di liquidi corporei) o in inverno. E’ sempre preferibile bere acqua. Vietati gli alcolici che favoriscono la disidratazione. Gli integratori salini, nel nostro clima temperato sono utili solo per chi fa attività sportiva intensa. Va ricordato che queste condizioni sono piuttosto rare, soprattutto in confronto al sintomo contrario, la sete eccessiva, ma l’equilibrio dei fluidi corporei è fondamentale per la sopravvivenza, per questo non bisogna mai abbassare la guardia: in condizioni estreme la mancanza d’acqua, la disidratazione, uccide molto più rapidamente della mancanza di cibo.
Foto: Getty Images