Il pronto soccorso del Lazio sono al collasso. Ed il blitz del Movimento 5 stelle condotto al San Camillo di Roma lo ha mostrato senza veli o dubbi di sorta. Pazienti abbandonati a terra in attesa di una visita, personale insufficiente. Uno scenario che ha scosso in molti e che necessita di una soluzione veloce.
Quello che emerge dal racconto di malati e di associazioni del personale è scioccante. Il personale è costretto a turni massacranti e quasi impossibili per coprire i turni e mantenere il posto di lavoro, mentre i pazienti sono costretti sempre di più in condizioni che definire non dignitose è davvero utilizzare un eufemismo. Possibile che i malati debbano essere assistiti a terra su materassini? Immaginatevi di giungere con un parente colpito da ictus o infarto e vederlo soccorso a terra per mancanza di posti. Abbiamo scelto un esempio grave, ma il discorso è valido in ogni caso, anche per dei semplici punti da applicare.
Il vero problema è la mancanza di fondi, piaga questa ormai riconosciuta nella sanità del Lazio ed in quella di tutta l’Italia. Ma non si può pensare di risolvere il problema assumendo ad ore degli infermieri senza contratto: vi è bisogno di una revisione generale del sistema. I pazienti dal canto loro non accusano il personale, che in più di un’occasione ha mostrato di aver fatto di tutto per fornire una assistenza il più possibile seria e completa nonostante la mancanza di mezzi, ma contro chi sostiene che le foto uscite dall’interno del pronto soccorso capitolino siano state manipolate.
Purtroppo, spiegano interrogati da diversi organi stampa, la situazione di disagio è reale. La politica al momento risponde come sempre, minacciando esposti da una parte, e promettendo cambiamenti dall’altra. Quello che è davvero auspicabile, in questo caso, è una riorganizzazione repentina dei fondi regionali ed un cambiamento sostanziale dell’intera condizione. Basta sprechi a favore di una assistenza seria.
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