L’ipertensione, la pressione alta, rappresenta un vero pericolo per la nostra salute.Soffrirne significa mettere in seria discussione il futuro di organi importantissimi quali il cuore, il cervello e molti altri ancora. Ma anche la pressione bassa, o ipotensione, non è innoqua. Ne sa qualcosa chi,la mattina, fatica ad alzarsi, va soggetto a svenimenti o vede i classici puntini neri davanti agli occhi.
Il termine pressione sta ad indicare la spinta esercitata dal sangue sulle pareti delle arterie. Il sangue, cinque litri che si distribuiscono per tutta la lunghezza di vene, arterie e piccoli vasi. Uno scorrere continuo ritmato da quel piccolo muscolo infaticabile che è il cuore. Ad ogni battito corrisponde una spinta. Quando il cuore si contrae si ha il massimo della pressione (maggior afflusso di sangue), mentre nell’intervallo tra una contrazione e l’altra la spinta si riduce e la pressione scende progressivamente.
A detta degli specialisti, in una persona adulta i valori di pressione arteriosa massima (sistolica) non dovrebbero superare i 140 millimetri di mercurio (l’unità di misura dello sfigmomanometro, l’apparecchio usato per misurare la pressione). Vengono tollerati e considerati ai limiti del normale (border line) anche i 160, un valore che non deve però mai essere superato. Per quanto riguarda la pressione minima (diastolica), i valori non devono superare i 90/95 millimetri di mercurio. È una malattia, certo, ma anche un importante fattore di rischio per accusare di fronte al medico. In parole povere, anche l’agitazione, lo stress e particolari situazioni emotive possono diventare fattori di rischio per l’ipertensione.
Esistono in commercio (nelle farmacie o nei negozi di articoli sanitari) apparecchi che garantiscono una rilevazione estremamente precisa. Come i misuratori elettronici, quelli a cristalli liquidi, gli strumenti che consentono la misurazione della pressione semplicemente infilando un dito nell’apparecchio, i misuratori di pressione da polso. Su richiesta del medico, infine, è possibile applicare un apparecchio (Holter pressorio), che permette di registrare la pressione ogni 10/15minuti, sia quando si dorme che quando si è svegli, nell’arco di 24/48 ore.
La registrazione su un diario di tutte le attività svolte permette di verificare se a queste ha corrisposto un rialzo o un abbassamento della pressione. Se si deve decidere la giusta terapia anti-ipertensiva o si vivono momenti particolarmente stressanti, bisognerebbe misurarla tutti i giorni. L’importante è che lo si faccia sempre alla stessa ora. Confrontare un valore dopo pranzo con uno a digiuno non è corretto. Nella fase iniziale, comunque, meglio mattino e sera.
Poi, quando la situazione si normalizza, basterà una sola volta alla settimana, sempre però nello stesso momento e nella stessa situazione. Per raggiungere risultati ottimali, meglio misurare la pressione in un ambiente tranquillo, con una temperatura non troppo bassa (il freddo provoca un rialzo dei valori pressori) e troppo alta (il caldo li abbassa). Infine, evitare di rilevarla dopo sforzi fisici o dopo mangiato.