Il diabete è una delle malattie più diffuse: attualmente, colpisce circa il 5% della popolazione italiana. Numerosi studi hanno dimostrato come l’attività fisica sia un vero toccasana per i pazienti diabetici, tuttavia mancano informazioni chiare su quale forma di esercizio fisico sia realmente benefico, ma anche sull’intensità, la frequenza e la durata dell’allenamento. Ecco, allora i consigli del Professor Pierpaolo De Feo, direttore del Centro Universitario Ricerca Interdipartimentale Attività Motoria (C.U.R.I.A.MO.) dell’Università di Perugia ed esperto della Società Italiana di Diabetologia, per un’attività sportiva ad hoc.
Come ha spiegato il professor De Feo, gli studi hanno dimostrato che seguire uno stile di vita sano, inteso come alimentazione corretta e regolare attività fisica, riduca il rischio di sviluppare il diabete del 50-60% nei soggetti predisposti (che già presentano un’alterazione dell’intolleranza ai carboidrati).
Anche in Italia sono state condotte alcune ricerche (trial clinici randomizzati), tra cui una dell’Università di Perugia, l’altra dell’Università La Sapienza di Roma, che hanno accertato come l’attività fisica migliori il controllo glicemico e riduca il rischio per malattia cardiovascolare nei pazienti con diabete mellito di tipo 2. Alla luce di queste evidenze, le principali società scientifiche internazionali indicano l’esercizio come terapia per la cura del diabete.
Ma quale tipo di attività fisica è davvero indicata per i pazienti diabetici? Secondo il professor De Feo sia l’esercizio fisico aerobico (es. camminare a passo svelto, corsa, bicicletta, sci da fondo, etc.) che quello di resistenza (es. sollevamento pesi o esercizi con bande elastiche) aiutano a ridurre la massa grassa addominale, a migliorare l’efficienza del sistema cardiovascolare e a ridurre la glicemia.
Per quanto riguarda l’intensità dell’esercizio fisico, l’esperto spiega che deve essere commisurato allo stato di forma fisica, valutazione che spetta ad uno specialista in medicina dello sport. In linea di massima è meglio iniziare con un’intensità pari al 50% della capacità massima e poi incrementare gradualmente (ogni 6 sedute) sino al 65% della capacità aerobica. La frequenza minima è di 2 sedute settimanali, distribuite ad intervalli omogenei, ad esempio il lunedì e il venerdì. Le società scientifiche, tuttavia, raccomandano almeno 3 sedute a settimana. Per quanto riguarda il volume di esercizio, deve essere di almeno 150 minuti alla settimana (es. 30 minuti per 5 giorni a settimana). Il massimo dei benefici, però, si ottiene percorrendo circa 30 km alla settimana alla velocità di 4-5 km/h.
Via| SID – Società Italiana di Diabetologia; Photo Credit| Thinkstock