Sono diventati undici in totale, finora, i bambini contagiati dal batterio della tubercolosi presso il reparto neonatale del Policlinico Agostino Gemelli di Roma, in seguito all’essere venuti in contatto con un’infermiera del reparto affetta dalla patologia. Si tratta di 8 nuovi casi che vanno ad aggiungersi ai due trovati positivi nei test effettuati nel nosocomio romano nei giorni scorsi ed alla bimba di 5 mesi ricoverata all’ospedale pediatrico Bambin Gesù.
Sebbene per la neonata non sia ancora avvenuto un collegamento al ceppo batterico dell’infermiera, si tende per ora a considerarla parte dei contagiati essendo nata nel policlinico romano lo scorso marzo. Gli esperti ci tengono a rigettare la parola “epidemia”, specificando che la positività al test significa semplicemente che i bambini siano venuti a contatto con il batterio e non che la patologia di per se stessa sia manifesta. E mentre per i contagiati si preparano altri test e l’attuazione della giusta profilassi in grado di evitare il rischio di sviluppo della malattia, il primario del reparto di neonatologia del Gemelli, intanto, ci tiene a sottolineare le buone condizioni fisiche del maschietto e della femminuccia risultati positivi nei giorni scorsi:
I due bambini stanno bene, sono in buone condizioni e il referto delle radiografie toraciche a cui sono stati sottoposti è negativo. Da quanto si è appreso, i due neonati sarebbero entrambi romani e verranno sottoposti immediatamente al protocollo di profilassi necessario a “congelare” la malattia.
I test sui bambini verranno completati entro la fine del mese. Renata Polverini, Presidente della Regione Lazio, ha più volte ribadito la mancanza di un rischio di epidemia.
Voglio dire ai genitori che sono agitati, per tranquillizzarli, che i bambini positivi non sono malati. Sono bambini venuti in contatto con il bacillo: la profilassi che verrà proposta impedirà di contrarre la tubercolosi. L’unità di crisi è intervenuta ritenendo giusto far operare prima la struttura nella quale si era verificato il caso di contagio dell’infermiera.
Quest’ultima verrà, appena possibile, ascoltata dai magistrati. La donna, va ricordato, era vaccinata contro la tbc. Dopo la scoperta del contagio è stata ricoverata nell’ospedale specializzato in malattie infettive Ilo Spallanzani di Roma, dove è tuttora ricoverata. Particolare cura è impiegata nel supportarla psicologicamente, raccontano fonti ospedaliere.
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