Al World Congress on Cardiac Pacing and Electrophysiology di Atene, è stato presentato un nuovo sistema di telemedicina cardiologica, che permette a pazienti e medici di restare sempre in contatto in remoto. In questo modo, il paziente impiantato con dispositivo cardiaco non soltanto è più controllato, ma non è più costretto a lunghe attese nei corridoi di ambulatori e ospedali.
Si tratta di CareLink ed è uno dei sistemi di telemedicina applicato alla gestione e controllo di pazienti con pacemaker cardiaco, defibrillatore impiantabile e loop recorder. In Italia è già attivo dal 2007 e oggi conta oltre 13.000 pazienti “connessi” con 200 Ospedali. Il medico o il personale infermieristico, infatti, con un semplice click può accedere ad una quantità di informazioni, su tutta la loro popolazione di pazienti seguita tramite il servizio di telemedicina CareLink Network e in questo modo, garantire una migliore gestione del paziente.
Come spiega il professor Massimo Santini, Direttore della Cardiologia dell’Ospedale San Filippo Neri di Roma:
Con Discovery Link è oggi possibile individuare i pazienti che necessitano di maggiori attenzioni, ad esempio per l’insorgenza di episodi aritmici, ed adottare con maggior tempestività i provvedimenti terapeutici più appropriati. Allo stesso modo, si può ottimizzare il funzionamento del pacemaker, grazie alla possibilità di scoprire rapidamente eventuali parametri che necessitino di particolari aggiustamenti. La disponibilità di un numero così ampio di dati clinici accessibili consente l’aggregazione e la condivisione tra diverse realtà ospedaliere aumentando in maniera esponenziale la capacità del sistema di fornire informazioni sempre più accurate sulla gestione clinica dei pazienti.
L’innovativa piattaforma si completa di un monitor trasmettitore che offre la possibilità di controllare tutti i dispositivi impiantabili, sia in ambiente ospedaliero che sul territorio, con una significativa riduzione di tempo e di risorse mediche e paramediche impiegate, con una riduzione significati delle lunghe attese in sala d’aspetto per il paziente, che può effettuare il controllo anche al momento dell’accesso stesso nella struttura ospedaliera.
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