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La storia della farmacia e della professione del farmacista/1


Fabrizio è un bambino di sette anni, sveglio e attento a tutto ciò che lo circonda. Un giorno si arrampica, pallido e preoccupato, sul lettone di mamma e papà.
Mamma, mi fa male la pancia!
Hai mangiato troppi dolci, ma stai tranquillo, prendi la pozione che prepara lo zio Giuliano e vedrai che in poco tempo passerà.
Perché la prepara lo zio Giuliano?
Perché lo zio Giuliano è farmacista!

Fabrizio continua a fare domande, vuole saperne di più e il mal di pancia è già dimenticato.

Vuoi che ti racconti com’è nata la professione del farmacista? Immagina allora di fare un viaggio nel tempo fino al Medíoevo…


Ma il Medioevo non è quando c’erano i castelli, i cavalieri e la caccia alle streghe?
Certo, e anche i monaci che pregavano e lavoravano nei monasteri… ed è proprio di un monaco che ti voglio parlare, anzi, di un abate che si chiamava Antonio e viveva in un monastero in cima ad una collina. L’abate era vecchio e curvo, con una lunga barba bianca. Ciuffi di capelli, anch’essi bianchi, gli scendevano dai lati della testa fino alle spalle e sopravvivevano solitari alla calvizie. Ogni mattina, dopo aver ringraziato il Signore per il nuovo giorno, l’abate inforcava i suoi occhi di vetro e con il suo sacco di juta usciva alla ricerca di erbe magiche che facevano passare i dolori, curavano le ferite e talvolta guarivano mali anche più gravi. Riempito il sacco, tornava nel suo laboratorio e s’immergeva nei suoi esperimenti. Il laboratorio era un posto fantastico, pieno di provette, alambicchi fumanti e libri con preziose miniature dai quali l’abate ricavava formule e informazioni. Gli scaffali erano pieni di vasi in cui conservava le sue erbe preziose. Lavorava anche di notte, al lume di quelle candele che, in seguito, proprio i farmacisti, suoi successori, avrebbero fornito ai monasteri. I confratelli lo consideravano una specie di mago. Oggi quel mago non c’è più e la magia, nel corso dei secoli, si è trasformata nella ricerca scientifica. L’abate Antonio è stato sostituito dal medico, dal farmacista e dal chimico che lavorano nei grandi stabilimenti farmaceutici. La ricerca per debellare le malattie è sostenuta dalle Università di tutto il mondo e dalle grandi aziende farmaceutiche che, poi, producono i farmaci.

(continua..)