E’ stata messa a punto in Gran Bretagna una nuova terapia a base di cellule staminali per il trattamento della sclerosi multipla. I ricercatori sono molto soddisfatti dei risultati raggiunti. Da quel che si evince dai risultati dello studio gli effetti sui pazienti sono stati notevoli.
Malati di sclerosi multipla con palesi difficoltà motorie da circa un decennio hanno ricominciato a camminare mentre alcune persone, le cui placche le avevano private della vista, hanno potuto riacquistarla. Secondo i media che ne hanno parlato questo approccio è l’unico finora utilizzato contro la malattia in grado di invertire i sintomi della sclerosi multipla.
Si tratta di un passo in avanti importante, nei confronti di questa patologia, dato che al momento non esiste una cura definitiva ne se ne conoscono le cause certe. Il campione di pazienti dello studio condotto dagli scienziati del Royal Hallamshire Hospital di Sheffield e al Kings College Hospital di Londra è molto piccolo ma significativo: dei 20 pazienti che si sono sottoposti ai test nessuno è rimasto privo di benefici. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista di settore Jama, Journal of the American Medical Association. Questa terapia “miracolosa” prevede prima di tutto una forte chemioterapia in modo da rendere inefficace il sistema immunitario, il quale poi viene letteralmente riattivato con le cellule staminali ottenute dal sangue dei pazienti. Per quanto i risultati siano stati straordinari (persone sulla sedia a rotelle che ora possono ballare e camminare, N.d.R.) i ricercatori sottolineano che non si tratta di un approccio adatto a tutti, perchè molto aggressivo.
Lo studio londinese è molto interessante ed analogo ad uno italiano, coordinato dal professor Giovanni Mancardi dell’Università di Genova in collaborazione con il dott. Riccardo Saccarsi dell’Ospedale Careggi di Firenze. Questo, pubblicato sulla rivista di settore Neurology sostiene che una forte immunosoppressione seguita da trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche è più efficace rispetto alla terapia farmacologica standard a base di mitoxantrone. La ricerca italiana è durata oltre 15 anni ed ha coinvolto 21 pazienti affetti da sclerosi multipla recidivante-intermittente i cui sintomi erano peggiorati nonostante la terapia d’elezione somministrata. Anche in questo caso è stato possibile verificare come l’immissione di cellule staminali fosse in grado di riprogrammare il sistema immunitario dopo la sua iniziale soppressione, migliorando la sintomatologia della patologia.
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