La stanchezza cronica è una patologia piuttosto misteriosa: colpisce milioni di persone in tutto il mondo ma non è facilmente identificabile, e per molti non è nemmeno una malattia, in quanto non ci sono test diagnostici in grado di individuarla. Una novità arriva però oggi dagli Stati Uniti. I ricercatori dell’Harvard Medical School di Boston, dei National Institutes of Health e della Fda, l’agenzia per il controllo dei farmaci, hanno individuato un retrovirus che potrebbe essere alla base di questa condizione.
Già qualche mese fa uno studio pubblicato sulla rivista Science aveva ipotizzato che un tipo di retrovirus chiamato XMRV (virus correlato alla leucemia murina) poteva essere la causa della stanchezza cronica, ma poi questa teoria non era stata confermata dagli studi successivi. Ora invece i ricercatori sopra citati hanno scoperto che quello studio era andato vicino al bersaglio, ma non lo aveva centrato. Alla base di questa malattia non ci sarebbero gli XMRV ma gli MRV, altri tipi di retrovirus della stessa classe.
Si tratta di retrovirus difficili da scovare con le normali analisi del sangue, tanto che a volte si pensa possano essere trasmessi con le trasfusioni, ma pare siano loro i responsabili in quanto sono stati individuati su 32 dei 37 pazienti analizzati. Dell’altro tipo, XMRV, invece non c’era traccia. Spiega Leonard Jason della De Paul University di Chicago:
Questa classe di retrovirus sta per diventare un pezzo importante del puzzle.
Forse un pezzo cruciale visto che in questo puzzle i medici si muovono ancora a tentoni. Ma che cos’è la stanchezza cronica? Si tratta di una condizione per cui una persona si sente eccessivamente stanca per oltre 6 mesi, e questa stanchezza non viene alleviata nemmeno con il riposo. Le prime reazioni sono state affibiare la colpa allo stress, ma pare che la situazione non sia così semplice, in quanto oltre alla stanchezza compaiono molti altri sintomi come disturbi della memoria, dolori muscolari, mal di testa, sonno non ristoratore, dolore ai linfonodi e faringite. Non esiste ancora una cura, anche se diversi medici utilizzano i farmaci antiretrovirali, come quelli utilizzati contro l’HIV, ma ancora non c’è molta certezza nel mondo scientifico. Si va avanti a tentativi, e questo potrebbe essere un punto di svolta ideale in quanto, se si individua la causa, diventa più facile trovare una cura.
[Fonte: Corriere della Sera]