Molto spesso i tentativi di suicidio o i veri e propri suicidi riusciti sono l’esplicazione di un disagio interiore molto forte che affligge un individuo. Solo in pochi casi la persona che si suicida lo decide in maniera repentina ed improvvisa; il più delle volte il suicidio è la conclusione di un vissuto interiore personale, doloroso e dilaniante, in cui l’alternanza di sentimenti inerenti la cessazione della vita o meno sono frequenti. Il suicidio è il punto di arrivo di un itinerario mentale lungo e tortuoso, che comporta un’alternanza tra decisione ed indecisione, tra valutazione dei pro e dei contro.
La persona che sta meditando di togliersi la vita attraversa queste tre fasi inerenti la morte che sono:
- la visione della morte in chiave positiva
- la valutazione dei pro e dei contro del suicidio
- ed infine la decisione di porre fine alla propria esistenza.
Tale disagio può manifestarsi durante il corso della vita con episodi depressivi molto forti e duraturi o isolati oppure con le cosiddette fasi maniacali che consistono in alternanze di fasi depressive e fasi euforiche; durante quest’ultima fase il soggetto sente toccare il cielo con un dito per poi ricadere nello sconforto più totale senza alcun apparente motivo.
Ma perché un individuo arriva al suicidio? I motivi che possono indurre a pensare al suicidio sono di varia natura, si può pensare al suicidio come reazione ossia come una risposta ad un evento stressogeno come la morte di un caro o una delusione professionale o personale oppure si può pensare al suicidio come vendetta e quindi come mezzo per sentirsi amati e considerati o ancora si può pensare al suicidio come suicidio per amore che consiste nel togliersi la vita a seguito della perdita di una persona amata a causa del persistente e immenso dolore provato.
Facciamo un’ulteriore considerazione inerente il caso della depressione. Nella depressione possiamo avere comportamenti come il bisogno di essere impegnati in sempre nuove attività al fine di colmare un vuoto interiore; accanto ad un tale comportamento si può riscontrare anche l’ incapacità di progettare e quindi il continuo vivere nell’immobilità.
L’incapacità di sopperire a quel vuoto interno, che chi non soffre di stati depressivi, non può comprendere, porta la persona a non avere più la forza ne per andare avanti ne per rimanere nell’ immobilità, trovando nella morte l’unica via d’uscita al dilemma del vivere. La sofferenza che prova è talmente forte ed immutabile che non sa come sfuggirne. Il suicida non desidera realmente morire, ma ciò che auspica è sostanzialmente porre fine alla sofferenza, a quel dolore insopportabile che lo affligge.
Un’altra considerazione che può essere fatta coinvolge quegli individui con psicopatologia latente i quali trovandosi di fronte ad eventi eccessivamente stressogeni (lutto, perdita del lavoro, bocciatura a scuola, separazioni, o al contrario vincite alla lotteria) possono facilmente scompensare arrivando così alla rottura di quell’equilibrio che fino ad allora aveva permesso loro di vivere la quotidianità, cadendo in questo modo nella patologia.
Tale scompenso è dato dal drastico cambiamento nello stile di vita e dall’incapacità del soggetto di far fronte repentinamente ed efficacemente a questi mutamenti. Non di meno è da considerare nell’evento del suicidio la componente neurofisiologica. I mutamenti a livello neurotrammettitoriale della serotonina genera stati depressivi che se non opportunamente trattati farmacologicamente e con trattamento psicoterapeutico possono portare l’individuo a vivere con estrema difficoltà la propria vita.
I farmaci maggiormente utilizzati in questi casi sono gli SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) o nei casi più gravi il litio (noto stabilizzante dell’umore). Per fare delle considerazioni conclusive è importante dire che senza ombra di dubbio il passo più importante da fare è parlarne con uno specialista del settore poiché i propositi suicidi non spariscono autonomamente e coloro che ne soffrono pur volendolo e credendolo non riescono a farcela da soli ma al contrario devono cercare aiuto subito.