Continua la lotta dei farmacisti e di Federfarma contro la manovra del governo Monti. La Federfarma si schiera contro la manovra riguardo i farmaci, la liberalizzazione della vendita dei farmaci nei vari supermercati. La federfarma dichiara che è al quanto rischioso permettere la vendita dei farmaci fuori dalle farmacie in quanto si rischia un abuso di determinati farmaci. La protesta di federfarma arriva fin sulle pagine dei giornali, infatti, oggi è stata acquistata una pagina di giornale per aumentare la protesta.
Federfarma ha acquistato la pagina su : Il Messaggero, La Repubblica e Il Tempo. La pagina è stata acquistata solo sulle edizioni di Roma dei tre giornali. Ecco il testo integrale che appare sulla pagina-denuncia acquistata:
Negli Stati Uniti ogni anno il consumo sconsiderato di farmaci causa 100.000 eventi avversi. In Europa nessun paese civile ha mai solo immaginato un provvedimento come quello approvato dal governo, che danneggia i cittadini, a favore del mercato e del consumismo dellàsalutè, e che rovina un sistema come quello della farmacia e riconosciuto da tutti i sondaggi come il più gradito e apprezzato dalla stragrande maggioranza della popolazione. Non a caso l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa)…ha chiaramente espresso in più di un’occasione la propria totale contrarietà alla liberalizzazione dei farmaci di fascia C, quelli con ricetta medica ma non rimborsabili dal Ssn. Stiamo infatti parlando di una norma, quella contenuta nella manovra economica, che se sarà approvata dal Parlamento provocherà conseguenze molto gravi, sia dal punto di vista della salute del cittadino, sia per i Servizio sanitario nazionale, che si troverà ad affrontare costi maggiori in seguito agli eventi avversi causati da un eccessivo consumo dei farmaci. Siamo veramente sicuri che il ‘salvataggio dell’Italià debba passare attraverso la liberalizzazione dei farmaci di fascia C? Noi riteniamo che cedere alle regole di mercato e portare questi farmaci fuori dalle farmacie comporterà non solo un aumento, potenzialmente pericoloso, dei consumi, ma anche un drastico ridimensionamento di quel ‘sistema farmacià che attualmente è considerato il migliore in Europa per la sua efficienza e capillarità, come da sempre ci hanno riconosciuto i cittadini italiani.