La maggior parte degli italiani non riesce ad alzarsi dal letto se prima non sente l’aroma del caffè, mentre chi se lo deve fare da solo non riesce a prendere coscienza di sè, se prima non ne ha sorseggiato almeno una goccia. Ormai è diventato il nostro carburante, senza il quale non riusciamo a cominciare la giornata, un’abitudine che oggi i maggiori biologi e nutrizionisti indicano come positiva.
Ovviamente senza abusarne. Secondo Amleto D’Amicis, dirigente di ricerca INRAN (Istituto Nazionale per la Ricerca sull’Alimentazione e la Nutrizione), il caffè
se consumato senza esagerare, non solo non fa male, ma può addirittura aiutare a stare meglio.
Il riferimento molto spesso è agli anziani, o a coloro che soffrono di pressione bassa. La caffeina infatti, secondo recenti osservazioni, sembra far bene soprattutto dopo pranzo, il momento in cui la pressione sanguigna negli anziani rischia di abbassarsi, portando anche a difficoltà nella digestione.
Sempre secondo il dottor D’Amicis:
sono le ricerche più recenti a evidenziare un effetto favorevole della bevanda non solo nei confronti del diabete di tipo 2 ma anche nella prevenzione della malattia di Parkinson.
Ma non solo. Infatti è stato rilevato come la giusta dose di caffeina possa agire positivamente sull’arteriosclerosi, sull’infarto del miocardio e su numerose malattie vascolari. Sicuri anche i benefici per il cervello, come l’aumento della capacità di rimanere svegli, dell’attenzione, ma anche un’aumentata capacità di socializzare e di essere ottimisti, cosa che potrebbe portare effetti positivi anche sul lavoro. Addirittura ci sono segnali di incidenza anche sulle malattie epatiche, anche se questi sono ancora tutti da verificare.
Un toccasana dunque, ma sempre preso in dosi limitate, dato che per alcuni potrebbe trasformarsi in una vera e propria droga, che lo porterebbe a consumarne anche 8-10 tazzine al giorno, mandando il tilt il proprio corpo. Infatti è stato dimostrato come un eccesso di caffeina può portare ad acidosi, edema polmonare ed anche ad allucinazioni, fino a far andare in una vera e propria crisi d’astinenza un assiduo consumatore quando non gli è possibile berlo. Un buon aiuto per la qualità della vita quindi ma da assumere in dosi moderate.
[Fonte: italiasalute.it]