Quando pensiamo alla golosità che ci rende difficile resistere alla tentazione di cedere ai manicaretti, dolci o salati, e ci impedisce di rispettare la dieta, il senso che entra subito in campo è logicamente il gusto, principale imputato del nostro rispondere al richiamo delle leccornie. Ebbene, anche l’olfatto in verità gioca la sua bella parte. A dirlo è una recente ricerca effettuata da un’équipe dell’Università di Cincinnati e pubblicata sulla rivista di divulgazione scientifica Journal of Neurosciences.
A quanto pare, l’olfatto rimane letteralmente stregato dalla grelina ovvero l’ormone dell’appetito, ed è dunque il principale responsabile della nostra golosità.
Il meccanismo di attrazione agisce a livello cerebrale, facendo sì che le molecole del bulbo olfattivo si leghino alla grelina, che pare sia direttamente coinvolta anche con l’elaborazione degli odori. Spiega una delle autrici dello studio, la dottoressa Jenny Tong, che la grelina è parte di un’interfaccia molto importante, ovvero quella
progettata per contribuire a rilevare le calorie nel nostro ambiente e per collegare questi input sensoriali con il regolamento interno del metabolismo e del peso corporeo.
Il senso dell’olfatto, non a caso, si sviluppa maggiormente proprio quando abbiamo fame ed avvertiamo quel profumino di cibo gustoso con più intensità. L’esperimento è stato condotto sui topi e anche sugli umani, vedendo come reagiscono entrambi ad un’iniezione o infusione di grelina. E’ risultato che si annusa di più quando c’è l’ormone in circolo e dunque siamo più sensibili agli odori di cibo e più portati a mangiare. Spiega Thomas Hummel, esperto di odori e sapori dell’Università di Dresda che ha commentato i risultati della ricerca, che
In generale, questo studio sembra confermare che la grelina è un modificatore importante dell’appetito e del comportamento alimentare.
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[Fonte: Agi]