L‘anosmia è la perdita dell’olfatto, una patologia che può dipendere da diverse cause e che può essere parziale e totale. Un disturbo che influisce e non poco sulla vita delle persone, rendendo loro impossibile la distinzione dei diversi odori.
olfatto
Anosmia: nuova tecnica permette di recuperare il senso dell’olfatto
Il termine anosmia è poco conosciuto, anche se sono in molti ad esserne affetti. Si tratta della totale o parziale perdita del senso dell’olfatto, o per dirla in parole povere, l’incapacità di sentire gli odori. Una condizione che affligge milioni di persone in tutto il mondo che può essere causata dall’invecchiamento, da un trauma o da altre condizioni sottostanti. Fino ad oggi non si era trovato rimedio, ma una ricerca dell’Università di Berkley, in California, potrebbe cambiare il modo di trattare questa malattia.
Dieta, l’olfatto ci rende troppo golosi
Quando pensiamo alla golosità che ci rende difficile resistere alla tentazione di cedere ai manicaretti, dolci o salati, e ci impedisce di rispettare la dieta, il senso che entra subito in campo è logicamente il gusto, principale imputato del nostro rispondere al richiamo delle leccornie. Ebbene, anche l’olfatto in verità gioca la sua bella parte. A dirlo è una recente ricerca effettuata da un’équipe dell’Università di Cincinnati e pubblicata sulla rivista di divulgazione scientifica Journal of Neurosciences.
A quanto pare, l’olfatto rimane letteralmente stregato dalla grelina ovvero l’ormone dell’appetito, ed è dunque il principale responsabile della nostra golosità.
Tumore alla prostata, diagnosi grazie ai cani
Utilizzare l’olfatto dei cani per agevolare la diagnosi di cancro, ed in particolare del tumore alla prostata. Nello specifico utilizzando il migliore amico dell’uomo e le urine dei pazienti.
Lo suggerisce uno studio pubblicato sull’ultimo numero della rivista “European Urology“, condotto in Francia, stando ai risultati ottenuti, con un notevole successo.
Il fiuto sviluppato modifica la durata della vita anche degli uomini
Sentire l’odore di un buon cibo cosa può significare? La risposta è molto più di quanto si pensa. Gli odori specifici che rappresentano gli alimenti o indicano pericolo sono in grado di modificare la durata della vita di un animale e il profilo fisiologico attivando un piccolo numero di neuroni sensoriali altamente specializzati, come spiegano i ricercatori dell’Università del Michigan, di Houston, e del Baylor College of Medicine nel loro articolo pubblicato su PLoS Biology.
Recenti ricerche effettuate sugli organismi modello e negli esseri umani hanno dimostrato che le esperienze sensoriali possono avere un impatto su un’ampia gamma di caratteristiche relative alla salute, comprese le prestazioni atletiche, diabete di tipo II, e l’invecchiamento. Ma non è detto che il fiuto possa allungare necessariamente la vita. I vermi nematodi e i moscerini della frutta che sono stati “derubati” della loro capacità di gusto e olfatto, per esempio, hanno vissuto sostanzialmente più a lungo. Tuttavia, gli odori specifici e i recettori sensoriali che controllano questo effetto sull’invecchiamento erano sconosciuti.
Perdita del gusto, cos’è e perché avviene
In generale, la sensibilità al gusto diminuisce progressivamente con l’età. Ma ci sono alcune persone il cui gusto non è influenzato dall’invecchiamento. Come mai? La possibilità di gustare cibi e bevande significa molto per gli anziani. Con l’età si perdono molti dei “piaceri” di quando si è giovani, ma mangiare non dovrebbe essere uno di questi.
Il gusto ha anche un grande impatto sulla nostra salute fisica e mentale. Il nostro senso del gusto è particolarmente importante se dobbiamo restare a dieta. Se il cibo perde il suo fascino, si può mangiare in modo improprio e metterci a rischio di malattie cardiache, ictus e diabete. La perdita del gusto può indurci a mangiare troppo, o aggiungere troppo sale o zucchero nel nostro cibo.