Sono passati 50 anni da quando fece la sua comparsa la prima pillola anticoncezionale, introdotta da Gregory Pincus, con dosi massicce di ormoni e numerasi effetti collaterali. Col tempo le pillole sono diventate sempre più soft. fino a diventare bio. La prima pillola naturale Klaira, è stata presentata al recente congresso della Società Europea di Ginecologia di Roma. Per saperne di più ne parliamo con la professoressa Rossella Nappi, ricercatrice e ginecologa dell’Università di Pavia.
Qual è la particolarità di questa nuova pillola?
«E una pillola contraccettiva che rispetta la natura e la fisiologia della donna. Klaira è naturale perché rilascia l’estradiolo, lo stesso estrogeno prodotto dal corpo femminile, e bio in quanto, dopo cinquant’anni di ricerche, si è riusciti a sostituire il derivato sintetico con una sostanza identica a quella rilasciata dall’organismo. Questo mix a dosaggio flessibile di estradiolo valerato e dienogest (un progestinico) permette un buon controllo del ciclo mestruale, abbinato a un’elevata sicurezza contraccettiva. Un’altra novità importante è che, a parità di sicurezza rispetto agli anticoncezionali classici, la bio-pillola scongiura le pericolose dimenticanze, grazie alla nuova tipologia di assunzione: 28 compresse (di cui 2 di placebo), al posto delle tradizionali 21 pillole, con una settimana di sospensione. Inoltre è ben tollerata dall’organismo: ha un ridotto impatto metabolico, non incide in modo pesante sotto il profilo epatico e ha un effetto positivo sui lipidi. Questa pillola apre nuovi orizzonti in tutte le donne in età fertile e sembra poter essere efficace nell’alleviare anche i sintomi dell’endoinetriosi»
È meglio allora adottarla ogni caso?
«No, Klaira è una nuova opzione anticoncezionale che risponde ai dubbi che le Italiane hanno nei riguardi della pillola e probabilmente è riuscita ad avvicinare alla contraccezione tutte quelle donne che non hanno mai provato o che hanno sperimentato effetti collaterali anche con le pillole tradizionali di nuova generazione. L’80% è ancora restio a utilizzarla, il nostro Paese resta il fanalino di coda in Europa con una media del 16,2% di utilizzatrici, rispetto al 50%dell’Olanda, al 40% della Francia, al 30% della Svezia. L’importante è che la pillola sia personalizzata: più la donna sarà soddisfatta, maggiore sarà l’aderenza al trattamento. È fondamentale comprendere questo e considerare che ognuna ha esigenze e resistenze diverse. Quindi se una donna si trova bene conla sua pillola non è certo il caso di cambiarla a favore dell’ultimo ritrovato. Un’analisi attenta delle caratteristiche fisiche e psicologiche di ogni persona, oltre che della storia familiare e di eventuali fattori di rischio permette ormai di offrire davvero una scelta diversificata e adatta alla maggior parte delle donne».
Presenta vantaggi contraccettivi extra?
«Assicura una migliore stabilita ormonale grazie al minore intervallo senza ormoni (solo 2 giorni), controlla il ciclo in presenza di mestruazioni abbondanti, riducendo i giorni di sanguinarnento. La protezione da gravidanze indesiderate è garantita ed è equivalente a quella delle altre pillole».
Controindicazioni?
«Come le precedenti: non è consigliabile per chi ha tumori, epatite, trombosi, malattie cardiovascolan, ipertensione severa, e per chi fuma».