Secondo Lynn Westphal, docente di ostetricia e ginecologia della School of Medicine della Stanford University della California, le donne che hanno difficoltà nel concepimento potrebbero essere aiutate un supplemento alimentare che migliorerebbe la fertilità. Il lavoro scientifico, pur rimanendo un piccolo studio pilota afferma Westphal
“Qualora confermasse i suoi risultati in più ampie sperimentazioni, potrebbe diventare un trattamento applicabile in alcuni casi di infertilità femminile”
La studiosa, che, tra i vari colpevoli dell’infertilità, individua le endometriosi, l’ovaio policistico, disturbi del ciclo mestruale senza ovviamente tralasciare l’infertilità maschile, è convinta di aver individuato una strada, meno invasiva e meglio accettata dalle donne per migliorare e “ottimizzare” la fertilità femminile. Agnocasto (Vitex agnus-castus; Fam.: Verbenacee), L-arginina, tè verde, vitamine e minerali compongono il supplemento in questione che è stato somministrato a 30 donne di età tra i 24 e i 36 anni con problemi di infertilità, individuati in alcuni casi in altri sconosciuta, che avevano cercato il concepimento, senza successo, in un arco di tempo che andava da 6 a 36 mesi.
Suddivise con criteri casualità in due gruppi, ad uno di questi veniva somministrato per tre volte al giorno il supplemento a base di agnocasto, mentre all’altro un placebo e ad ogni donna partecipante allo studio venne misurata e monitorata la temperatura corporea basale, il progesterone e i cicli mestruali. Dopo tre mesi il gruppo di donne che assumeva il supplemento mostrava, rispetto alle donne che assumevano il placebo, un aumento del progesterone e dei giorni in cui, durante il ciclo mestruale, la temperatura basale superava i 37 gradi Celsius, che per Westphal indica una “migliore ovulazione“.
Dopo cinque mesi, 5 delle 15 partecipanti alla sperimentazione avevano una gravidanza; si ebbero, quindi, 4 nascite di bambini sani ed un aborto. Al contrario, nessuna delle donne che prendeva il placebo ebbe una gravidanza. Ero molto scettica prima dello studio, ma i risultati sono promettenti ha successivamente affermato la studiosa, convinta che il ruolo maggiore, per ottimizzare la fertilità femminile, sia dovuto all’agnocasto. Il futuro è uno studio più ampio e multicentrico, ma anche una sperimentazione sulla infertilità maschile con un altro supplemento a base di L-carnitina e acido ferulico.